Pubblicato il: 02/10/2024 alle 10:37
(Adnkronos) – "Il Congresso nazionale degli ingegneri è un momento di confronto a livello nazionale delle professioni, così come sono state poi portate avanti sul territorio. Quindi gli ingegneri d'Italia, che siano nel pubblico o nel privato, nelle grandi aziende si confrontano e realizzano quelli che sono i programmi, i progetti per un loro contributo al sistema Paese". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Fabrizio Curcio, dirigente generale presidenza del Consiglio dei ministri, a margine del 68° Congresso nazionale degli ingegneri d’Italia, in corso a Siena fino a venerdì 4 ottobre. "L'ingegneria, la tecnica e la tecnologia – spiega – sono alla base delle scelte non solo operative ma anche politiche del paese, quindi credo che il contributo che gli ingegneri possono dare al sistema paese sia sempre più importante, visto anche il livello tecnologico sul quale lavorano. Il mondo sta portando a nuove sfide, il cambiamento climatico, il green, lo scambio dei dati, l'informatica, tutto odora di ingegneria e quindi credo che il contributo sarà sicuramente importante". "Abbiamo tanti giovani che vogliono diventare ingegneri. L'ingegneria è cambiata in maniera radicale anche rispetto a pochi anni fa: ricordo che quando ho approcciato questa professione l'ingegnere aveva una formazione di base che era fondamentalmente uguale per tutti. Negli ultimi due o tre anni, in una società molto complessa, ci sono delle filiere molto specifiche, molto verticali di specializzazione nelle quali un giovane si può realizzare". "Il mio consiglio – sottolinea – è quello di non perdere mai di vista l'insieme: la specializzazione è un elemento importante ma poi le scelte importanti si fanno quando uno ha una visione un po' trasversale". —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)