L'ispettore Salvatore Falzone
La Questura di Caltanissetta e la direzione della Scuola secondaria di primo grado “Filippo Puglisi” di Serradifalco hanno concordato di svolgere un secondo ciclo d’incontri, dopo quelli svolti lo scorso anno, con gli alunni di tutte le classi dell’Istituto, e con genitori e docenti al fine di educare al digitale giovani e famiglie.
Con i nativi digitali, che si sono trovati ad affrontare il mondo a una velocità diversa, quella del web, senza il necessario apporto educativo in questo campo, nelle giornate del 23, 27 ottobre e 3 novembre scorsi, l’Ispettore superiore Salvatore Falzone, dell’ufficio stampa della Questura nissena, ha discusso di come difendersi da cyberbullismo, cyberstalking, pedopornografia, adescamenti in rete e, in generale, di come difendere la propria privacy da inopportune intrusioni esterne.
Nel corso degli incontri è stato realizzato un breve viaggio nella vita digitale dei ragazzi dando loro la parola; la maggior parte dice di usare i social network poiché ha meno spazi di ritrovo reali con i i loro coetanei. Così facebook, Youtube , Instagram e WhatsApp sostituiscono gli spazi reali di frequentazione offrendo loro nuove opportunità di partecipare alla vita pubblica.
Al termine degli incontri, ai ragazzi è stato distribuito l’opuscolo divulgativo realizzato dalla questura. La dirigente scolastica Anna Maria Nobile, ha, inoltre, organizzato un incontro anche con i genitori degli alunni e i docenti dell’Istituto nel corso del quale saranno affrontate anche tematiche concernenti la sicurezza in rete: protezione dei dispositivi, delle password e dei dati personali; l’utilizzo di reti sicure e la prevenzione dei furti d’identità e delle truffe online. Ai genitori e docenti saranno, inoltre, mostrati i risultati di un questionario di verifica svolto, in forma anonima, dai circa 200 ragazzi che hanno partecipato agli incontri.
Per dare un’idea di quanto emerso dal questionario predisposto dalla questura, l’89% degli adolescenti che frequentano l’Istituto (tra dieci e quattordici anni di età), sta trasmigrando da Facebook (frequentato dal loro 72%) all’app di messaggeria telefonica WhatsApp, che ha raggiunto circa 600 milioni di utenti in soli cinque anni di vita, poiché, il loro 84% possiede già uno smartphone e solo il 49% utilizza il vecchio pc di casa. Il 59% degli adolescenti intervistati ha preventivamente concordato con i genitori delle regole per utilizzare i media digitali; solo il loro 36% non porta lo smartphone a scuola: perché non è consentito (20%), perché non vogliono i genitori (9%) o perché non ne possiede alcuno (7%), contro il loro 64% che lo porta a scuola, ma lo tiene spento (47%) o addirittura acceso (17%).
Il 29% dei ragazzi naviga sui media digitali da quattro a più di quattro ore al giorno, il 69% naviga fino a due ore al giorno e il loro 17% ha assistito o è stato vittima di episodi, anche lievi, di bullismo e cyber bullismo.