Cynthia Graci si prepara ad un intervento
Non fatevi ingannare dal suo sorriso smagliante e dal bel viso. Perché Cynthia Graci, sancataldese di 30 anni, ha grinta da vendere. Per poter indossare la divisa da vigile del fuoco, ha dovuto imparare a fare otto trazioni sulle braccia, salire la fune e costruire decine di mensole. Sono soltanto alcune delle prove per potere affrontare un lavoro come il suo. E può vantare a modo suo un piccolo record questa ragazza partita da San Cataldo, dove ha frequentato l'Istituto statale d'Arte. Da alcune settimane è il primo vigile del fuoco donna della storia della caserma di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano dove sono solo 4 le donne assunte dal Corpo: oltre a lei che è nel distaccamento di via Rovani, ce ne sono una a Milano, una a Seregno e una a Gorgonzola.
Diventare vigile del fuoco non è stato il suo sogno nel cassetto. Nasce tutto per caso, dopo aver intrapreso la carriera militare. Da due anni e mezzo fa parte della grande famiglia del Corpo dei vigili del fuoco, diventando una eroina quotidiana amata dalla gente che si rivolgono al 115 per chiedere qualunque genere di aiuto. “E' stato uno dei concorsi che ho provato – spiega Cynthia –. Sapevo che era un bellissimo lavoro, ma solo entrando è diventata una vera passione”. Non ha mai dimenticato la sua vera passione. Lo sport. C'è un motivo al preavviso di non farsi sviare dal sorriso che trasmette serenità e gentilezza. Perché Cynthia è cintura nera di karate (secondo dan), va in moto e ama a vita d'azione in genere, ha superato il quiz tra 140mila partecipanti, per poi passare alle prove pratiche: “Sapevo quello che c'era da fare e mi sono preparata duramente: fare trazioni, salire la fune, trasportare un manichino da 30kg, saltare un muro di due metri. E' un lavoro a volte molto fisico, è vero, ma la forza non è tutto. Se in questo mi manca qualcosa rispetto ai miei colleghi, so che è molto più importante usare il cervello. E saper fare gioco di squadra. Dove manco io c'è l'altro, e vice versa. Il gruppo è fondamentale”.
Cynthia con i colleghi del turno D della caserma di SestoCynthia a Sesto avrà la possibilità di imparare molto: visto il minor numero di personale rispetto a Milano, gli interventi che si ritrova a fare sono molto più frequenti. Al suo secondo giorno di lavoro, il 2 gennaio, si è trovata subito a soccorrere quattro persone imprigionate dal fuoco al secondo piano di un palazzo in zona Loreto. Quando la vedono all'opera, i cittadini, poco preparati alla vista di una donna pompiere, rimangono sorpresi: “Molti si girano due o tre volte, forse perché non ci credono – scherza Cynthia -. Sono ancora in pochi a sapere che tra i vigili del fuoco ci sono anche le donne”.
Per ospitarla nella caserma di Sesto, tradizionalmente solo maschile, le è stata dedicata una stanza e un bagno personale. Ma per il futuro si sta valutando di realizzare una camerata ad hoc solo per le donne, in vista di una presenza femminile che si prevede essere sempre in crescita. “Tutte le mattine quando mi sveglio per venire al lavoro ho il sorriso sulle labbra, faccio quello che mi piace. A Sesto ho trovato un ambiente molto bello e stimolante, e grande disponibilità da parte di tutti ad accogliermi. Sono nel turno D, questa ora è la mia squadra, la mia famiglia”. Suona la sirena degli interventi, Cynthia indossa l'elmetto e fugge. C'è qualcuno che ha bisogno di lei.
FOTO DA ILNORDMILANO.IT