Sì agli incontri con i familiari più stretti ( anche anziani, ma indossando la mascherina), sì alla ripresa delle attività motorie a distanza e sì anche alla possibilità di rientro nel luogo di domicilio o residenza di chi è rimasto bloccato dal lockdown nelle città in cui studia o lavora.
Sono le prime libertà che gli italiani dovrebbero riacquistare dal 4 maggio secondo le indiscrezioni che escono dall'incontro ancora in corso della cabina di regia in cui il premier Giuseppe Conte insieme al ministro della Salute Speranza e a quello degli Affari regionali Boccia sta illustrando ai rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali le principali novità della Fase 2 che dovrebbero essere inserite nel nuovo Dpcm che potrebbe essere approvato stasera e di cui il premier parlerà, alle 20.20, in una conferenza stampa affrontando probabilmente anche il tema degi aiuti europei.
Conte non ha ancora specificato se verrà mantenuto o meno l'obbligo all'autocertificazione per gli spostamenti all'interno del Comune o della Regione.
Come annunciato, dunque, sarà consentita la ripresa dell'attività motoria non più nei pressi della propria abitazione, sempre individualmente o comunque a distanza di almeno un metro, con la sola eccezione di persone conviventi nella stessa casa. Sì anche all'attività motoria con i figli o alle passeggiate con persone non autosufficienti.
In attesa della riapertura di bar e ristoranti viene confermata, a partire dal 4, la possibilità di fare ristorazione con le modalità di vendita da asporto oltre che di domicilio.
Confermato anche il calendario delle ripartenze delle attività produttive. Si comincia con il comparto manufatturiero, edilizia e cantieri, commercio all'ingrosso funzionale a queste filiere. Per il commercio al dettaglio bisognerà attendere ancora una o due settimane.
Con la cabina di regia tra governo ed enti locali verrà definita la Fase 2, sulla base delle indicazioni della task force guidata da Vittorio Colao, che prevede una graduale riapertura di fabbriche e negozi con disposizioni che garantiscano la sicurezza. Il quadro del graduale ritorno alla normalità verrà tradotto in un nuovo dpcm, atteso a breve, con più probabilità domani.
Il calendario delle riaperture è un puzzle che l'esecutivo smonta e rimonta ad ogni ora: il riavvio di negozi e uffici dovrebbe oscillare fra il 4 e l'11 maggio. Per il riavvio di manifattura e cantieri privati, il governo ha individuato il 4 maggio. Dall'11 maggio potranno riaprire i negozi di abbigliamento, scarpe e altri generi non di prima necessità, a patto di aver già raggiunto le condizioni di sicurezza. Inoltre chi vende vestiti dovrà occuparsi della sanificazione dei camerini e anche gli abiti che saranno provati dovranno poi essere sanificati. Ecco perché bisognerà prevedere dei sistemi di sterilizzazione particolari che possano garantire la massima igiene di locali e prodotti. Lunedì 11 potrebbero riaprire anche parrucchieri e centri estetici, ma in entrambi i casi potrebbe essere stabilito il rinvio di una settimana (dunque al 18 maggio). Bisognerà garantire il rapporto di un lavoratore e un cliente (dunque si procederà solo su appuntamento), sterilizzare gli strumenti di lavoro e rendere disponibili dispenser contenenti disinfettanti. Obbligatorio effettuare le pulizie due volte al giorno e utilizzare mascherine e guanti. I centri commerciali invece e i mercati non alimentari resteranno ancora chiusi.
Ristoranti e musei riaperti dal 18 maggio
La data si allontana ancora di più per i ristoranti, che potrebbero restare chiusi almeno fino al 17 maggio. La Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi ha comunque già stilato un protocollo per garantire la sicurezza: un metro di distanza tra i tavoli, mascherine, sanificazioni dei locali. Anche i musei dovrebbero tornare ad accogliere i visitatori il 18 maggio. (Fonte Repubblica.it)