Pubblicato il: 23/04/2018 alle 17:23
Giornata all’insegna delle tradizioni culturali e delle emozioni quella di giovedì 19 aprile, tenuta presso l’auditorium G. Bufalino e organizzata dall’IIS A.Volta, con il coordinamento della prof.ssa Maria Carmela Miceli, docente di Italiano.
L’evento, intitolato programmaticamente Dal gesto alla parola: parole gesti e segni tra funzionalità e arte, ha costituito la fase culminante del percorso formativo attivato già lo scorso anno scolastico e finalizzato a potenziare le competenze comunicative verbali e paraverbali degli studenti, approfondendo la gestualità, la mimica teatrale ed in generale tutti i canali comunicativi utilizzati nella quotidianità.
Il percorso ha compreso sia attività propedeutiche, svolte dai docenti in orario curriculare nelle singole classi, sia eventi vari, quali il progetto Laboratorio di marionette, coordinato dalla prof.ssa di Disegnoe Storia dell’ArteTina Duminuco, l’incontro con il regista Luca Vullo sul linguaggio del corpo e la partecipazione allo spettacolo teatrale Carusi di miniera; punto d’approdo il mondo folkloristico dell’Opera dei Pupi, vista come esperienza polifunzionale che coinvolge simultaneamente parole, gesti, suoni, luci e tradizioni tipicamente siciliane.
Non a caso l’ospite d’onore dell’evento Dal gesto alla parola è stato il Maestro Mimmo Cuticchio, artista, attore e “puparo” di chiara fama, che, in occasione del suo settantesimo compleanno, sta svolgendo una tournèe artistica, che ha fatto tappa anche presso il Volta di Caltanissetta. Due i momenti della giornata, entrambi aperti e conclusi dal Dirigente Scolastico Vito Parisi che, ringraziando gli intervenuti, ha sottolineato la ricaduta formativa prodotta sulle nuove generazioni dallo studio delle tradizioni: un autentico patrimonio, basilare per la costruzione dell’identità collettiva.
L’incontro mattutino, moderato dalla stessa docente Miceli, è stato indirizzato alle classi seconde e terze dell’istituto, mentre il momento pomeridiano è stato aperto alle famiglie ed al pubblico. Nella prima fase hanno partecipato come relatori la prof.ssa Marina Castiglione, docente di Linguistica italiana presso l’Università di Palermo, la dottoressa Erika Raniolo, ricercatrice LIS ( Lingua italiana dei segni) ed il poeta Alessio Arena.
La professoressa Castiglione ha illustrato gli elementi espressivi del linguaggio, “la parola come segno” e il significato del termine segno in linguistica, dimostrando che la lingua non è solo un sistema di segni, ma di cultura: ne sono prove le sorprendenti corrispondenze etimologiche tra il dialetto siciliano, il latino, il greco e qualche lingua neolatina.
A seguire l’intervento della dott.ssa Raniolo, che ha risposto ad interrogativi quali che cosa è il gesto, perché si gesticola e quali sentimenti e stati d’animo sono veicolati dai gesti; la dottoressa ha altresì approfondito le modalità con le quali le persone con deficit uditivo interagiscono con gli altri. Altrettanto interessante l’intervento del poeta Alessio Arena, che ha trattato il tema Un gesto da Nobel: teatralità in Dario Fo. Arena ha tracciato il profilo del famoso attore e drammaturgo, premio Nobel per la letteratura, rievocando anche il suo rapporto con la moglie Franca Rame, attrice e suo braccio destro, con la quale Fo ha apportato un decisivo contributo al teatro della commedia dell’arte, coniugando componente mimica e dialetto.
Per ultimo ha preso la parola il Maestro Mimmo Cuticchio, che si è presentato non come il detentore delle tradizioni siciliane,ma della loro continuità innovatrice. Particolarmente coinvolgenti sono state le sue parole incentrate sull’importanza dell’ascolto, un valore spesso oggi calpestato, la cui mancanza incide negativamente sui rapporti interpersonali; l’ascolto, ha spiegato,costituisce la conditio sine qua non del racconto, del “cunto”, visto come strumento insostituibile per la trasmissione delle tradizioni e del folklore, definiti “il sapere del popolo”.
Momento clou dell’intera giornata l’esibizione pomeridiana di Cuticchio, che, in un auditorium gremito, ha prima illustrato la sua attività e la sua carriera di puparo, la tradizione familiare da cui proviene, le tecniche di recitazione e di composizione, per poi affascinare il pubblico presente con il cunto: la declamazione appassionata di alcune sequenze della chanson de geste, arricchita da una gestualità eloquente, che ha trasportato i presenti nel mondo epico-fiabesco dell’opera dei pupi.
Parole di elogio per l’evento sono state espresse dall’Assessore alla cultura del Comune di Caltanissetta Pasquale Tornatore ed entusiasti gli studenti, i docenti ed il pubblico intervenuto, che hanno fruito di un’occasione unica all’insegna della cultura, dell’arte e delle tradizioni siciliane, un percorso che acquista maggiore valore formativo, in quanto inedito per un indirizzo di studi scientifico per vocazione.