Pubblicato il: 09/07/2014 alle 13:55
Aiutare il prossimo e sostenerlo per garantirgli una qualità della vita migliore per sé e per la propria famiglia. E’ questo l’intento che la onlus “Mamma Africa” sta perseguendo con il suo progetto da svolgere nel villaggio di Ziga in Burkina Faso.
Tra i volontari che si stanno prodigando – non solo economicamente ma anche materialmente con il proprio tempo e competenza professionale – c’è anche la nissena Giovanna Seminatore.
“Ho sempre cercato l’occasione di aiutare il prossimo e, dopo aver conosciuto Abibata Konate, presidentessa di Mamma Africa Onlus e provetta cuoca (ha vinto più di un’edizione del Cous Cous Fest), ne sono rimasta completamente rapita” ci racconta la Seminatore.
Il progetto che l’associazione siciliana sta mettendo in atto già dal 2009 è molto ambizioso ma assolutamente fattibile: creare un laboratorio di tessitura nel piccolo villaggio di Ziga, insegnare alla popolazione locale tutte le tecniche di produzione (dalla verifica della qualità della materia prima alla colorazione alla tessitura) e, in seguito, di commercializzazione.
“Loro devono comprendere che non devono necessariamente essere la fine di una catena di merchandising e che i prodotti possono essere rivenduti a un prezzo equo e necessario per mantenere sé stessi e la propria famiglia” continua la volontaria.
Tanti si sono già prodigati e molti altri ancora – come Giovanna – aspettano il proprio turno. Al momento la priorità è quella di costruire l’immobile nel quale poter avviare il laboratorio e collocare le macchine da cucire e i 10 telai in alluminio. Questi ultimi sono già in Africa, spediti dopo che Carmelo Muriana, un ristoratore di Modica, li ha costruiti con le sue mani.
E proprio per raccogliere i fondi necessari alla costruzione del laboratorio che domani sera Abibata cucinerà con le sue mani esperte una cena al ristorante “Il Posto Giusto” per poter raccogliere i fondi necessari. Solo quando tutto sarà pronto Giovanna Seminatore potrà partire alla volta del villaggio e trasmettere le sue conoscenze.
L’entusiasmo precede questa donna, che nella vita è una tessitrice e scenografa, consentirà di infondere agli abitanti di Ziga quel coraggio necessario a portare avanti un progetto imprenditoriale senza lasciarsi sfruttare dai paesi economicamente più avanzati. “Gli abitanti – senza distinzione di sesso – sanno già tessere la tela e, quel che dobbiamo fare noi è semplicemente spiegare che possono produrre anche oltre il proprio consumo personale”.
Il progetto sarà seguito per “step”: innanzi tutto i volontari – a loro spese – si recano sul posto e spiegano come creare i progetti su carta. “Per creare un prodotto commerciale sarà importante mostrare loro le idee degli stilisti e delle griffes internazionali” spiega Giovanna.
In seguito altri viaggi – a distanza di circa sei mesi uno dall’altro – serviranno per capire come procede la produzione. “Inizieremo mostrando loro come confezionare sia borse sia indumenti e – conclude la tessitrice – , solo dopo aver testato i prodotti sul mercato capiremo se seguire una delle due produzioni o portarle avanti entrambe”.
Far nascere un’azienda dal nulla non è l’unica difficoltà che affronteranno i volontari di Mamma Africa poiché quel che devono infondere è una cultura d’impresa e la necessità di un’organizzazione aziendale con ruoli distinti. A lungo termine saranno chiaramente distinte le figure – tra le altre – del/la sarto/a, dello/a stylist, del manager.
Per contattare l’associazione Mamma Africa e partecipare alla cena che si svolgerà giovedì 10 luglio 2014 alle ore 20.30 al Ristorante “Il posto giusto” può contattare Giovanna Seminatore al 331.4639341