"La prevenzione al femminile", questo il titolo del convegno che si è tenuto ieri pomeriggio all'Ordine dei Medici. Diverse le tematiche affrontate dai relatori nel corso dell'incontro realizzato grazie all'Associazione Italiana Donne Medico e Fidapa. A introdurre i lavori il presidente dell'ordine dei medici Giovanni D'Ippolito e a seguire i saluti del presidente Aidm Caltanissetta, Gabriella Modica e della presidente Fidapa di Serradifalco Rosaria Guarino. Le relazioni hanno riguardato diversi ambiti della prevenzione al femminile e sono state discusse dalla psicologa Marinella Faletra, che ha affrontato il tema "Passeggiando lungo il ciclo della vita: la donna e i suoi cambiamenti"; Antonio Sedita, biologo nutrizionista con una relazione su "La dieta in rosa"; lo pneumologo Ferdinando Di Gesù che ha parlato di "Patologie respiratorie nel genere femminile"; la cardiologa Paola Sanfilippo sulle patologie cardiovascolari e infine l'oncologa Cristina Raimondi sulla patologia oncologica femminile.
"Abbiamo parlato principalmente di prevenzione primaria e di tutti quei comportamenti – ha spiegato il presidente dell'Ordine dei Medici, Giovanni D'Ippolito – che bisogna mettere in atto per ridurre al minimo la possibilità di ammalarci. Dalla dieta in rosa agli stili di vita, e all'attività fisica. Per la prevenzione secondaria invece continueremo ancora ad invitare i cittadini ad eseguire gli screening. Nel caso delle donne si parla di screening mammografico e di quello per la prevenzione del tumore al collo dell'utero. La prevenzione secondaria significa diagnosi precoce che per i tumori al seno o al collo dell'utero significa guarigione pressoché completa se presa in tempo utile. Quindi screening e prevenzione significa molto spesso prevenzione. Ogni donna deve imparare a conoscere bene il proprio corpo e capire se questo si trasforma, al di là dell'età, per qualcosa che subentra di estraneo".
Di prevenzione delle malattie respiratorie ha parlato lo pneumologo Ferdinando Di Gesù. "Si è registrato un incremento di tutte le patologie respiratorie che riguardano le donne. Il perché – spiega Ferdinando Di Gesù, dirigente medico all'ospedale Sant'Elia – sta forse nel fatto che è cambiato il modo di vivere della donna. Adesso la donna fa dei lavori che prima facevano solo gli uomini, ma la causa principale sta nel fumo. Si è visto che in Italia e nel mondo le donne hanno cominciato a fumare in maniera spropositata. L'incremento delle donne che fumano è maggiore rispetto agli uomini che fumano e tutto questo contribuisce a un aumento delle patologie respiratorie dalla Bpco, alle neoplasie. Sin dall'età giovanile si è visto che le donne hanno un incremento dell'asma rispetto agli uomini. E questo è dovuto al fatto che sentono di più la malattia, hanno un modo diverso di rapportarsi con essa e molto dipende anche da un problema ormonale. Per quanto riguarda invece le altre patologie dell'apparato respiratorio sono le condizioni di vita e principalmente il fumo di sigaretta. Le etichette che vengono applicate sui pacchi di sigaretta non hanno scoraggiato i fumatori. Si continua allo stesso modo di prima, non serve a nulla scrivere sui pacchi di sigarette che fanno venire il cancro o l'impotenza. Basterebbe non venderle. Certo si potrebbe andare incontro al mercato nero ma è anche vero che quando una cosa non c'è non si va a cercare. Se la trovo sotto casa e in ogni posto mi viene facile andare dal tabaccaio a comprare le sigarette".
L'importanza del regime alimentare per ciò che concerne la prevenzione dei tumori viene ormai da tempo considerata fondamentale dagli esperti di tutto il mondo ed è proprio su questo tema che si è soffermato il biologo nutrizionista Antonio Sedita. "Nel corso della vita la donna subisce varie modifiche – spiega Antonio Sedita – nella composizione corporea e nelle esigenze nutrizionali e quindi nello specifico prendendo ad esempio un paziente fittizio, che chiameremeo Silvia, vedremo come questa paziente avrà bisogno di nutrienti diversi dalla nascita, alla pubertà, all'età fertile, alla menopausa, sino all'età geriatrica. Per quanto riguarda il tumore se è vero che l'alimentazione non può curare tutti i mali è anche vero che la nutrizione è un tassello che può accompagnare la gestione del paziente oncologico e prevenire le patologie oncologiche. Sul tumore al seno si è visto ad esempio che l'utilizzo di fitosteroli e di fitati, per esempio quelli della soia, fanno sì che si svolga un'azione preventiva ma anche nelle recidive".