Pubblicato il: 02/11/2019 alle 09:49
Dopo l’incontro di mercoledì scorso con Steven Crombez, un collaboratore della VRT nazionale belga, il Prof. Nuccio Mulè, ieri mattina, ha ricevuto qui uno scrittore inglese di fama internazionale che è venuto apposta dall’Inghilterra per incontrare alcune persone di Gela che il 10 luglio del 1943 assistettero allo sbarco americano. James Holland, il nome del cinquantenne scrittore, ha pubblicato sia romanzi che libri di saggistica incentrati sulla Seconda Guerra Mondiale e ha presentato programmi documentari sulla guerra per la televisione e la radio, oltre a essere il co-fondatore, co-presidente e direttore del programma dell'annuale Chalke Valley History Festival, il più grande festival interamente dedicato alla storia nel Regno Unito. E ancora James Holland ha scritto e presentato numerosi documentari sulla Seconda Guerra Mondiale per la BBC. Lo scrittore è inoltre membro della Royal Historical Society e membro della British Commission for Military History e della Guild of Battlefield Guides. Dal 2015 in poi, numeroso è l’elenco di libri che ha realizzato e che spaziano dalla saggistica per adulti a quella per i bambini, dalla seconda Guerra Mondiale alla serie di libri di avventure di guerra di Jack Tanner, un sergente inglese che nell’ultima guerra combattè dalla Norvegia fino in Sicilia.
La venuta a Gela di questo personaggio, ma anche del belga della settimana scorsa, la si deve alle conoscenze di Filippo Spadi, responsabile di Gotica Toscana (un’associazione che si occupa di storia recente legata all’ultima guerra), contattato a suo tempo dal Prof. Nuccio Mulè; Spadi è lo stesso che nel 70° anniversario dello Sbarco Alleato, mentre era presente l’ambasciatore americano David Thorne a Gela, fece arrivare una quarantina di mezzi bellici della Seconda Guerra Mondiale che, per l’occasione, sfilarono sul lungomare.
James Holland e un suo amico interprete, accompagnati dal Prof. Mulè, hanno contattato tre persone di Gela che nel luglio del 1943, allora ragazzi, erano presenti durante lo sbarco americano, la Sig. Bruccoleri, il Sig. Guglielmino e il Sig. Turco. Da tutte e tre ha ascoltato i ricordi di quei giorni drammatici e le vicissitudini che passarono con i loro familiari.
La presenza di questi personaggi, interessati alle vicende dello sbarco Alleato del 1943 peraltro con la produzione di saggi e filmati, potrebbe risultare sicuramente importante per l’archeologia militare di Gela e della stessa Sicilia sol che l’istituzione locale e quella regionale approntassero un progetto per far conoscere meglio tale risorsa e per pubblicizzarla in ambito nazionale e internazionale. Agli anniversari dello sbarco degli Alleati in Normandia partecipano annualmente milioni di persone provenienti da tutto il mondo, generando un flusso turistico che porta benessere continuo a quella regione; da noi, al di là di qualche sporadica visita turistica e di qualche manifestazione, purtroppo non succede nulla. E intanto, i fortini e quanto rimane della nostra archeologia militare, si vanno gradatamente deperendo sia per l’usura del tempo sia perché la Regione Siciliana, che si sappia, non ha mai provveduto al loro vincolo archeologico. E’ miracoloso che ancora i proprietari dei terreni non li abbiano fatti sparire così come è accaduto alla pista aerea dell’allora regio aeroporto di Ponte Olivo, che è stata completamente smantellata.