Pubblicato il: 07/10/2020 alle 18:43
Si è conclusa venerdì 2 ottobre la prima serie di eventi pubblici promossi dall’amministrazione comunale per avviare un percorso informativo di approfondimento sui vari aspetti riguardanti il crematorio di Delia.
Gli appuntamenti, sette incontri con la cittadinanza, sono stati condotti dal Prof. Gabriele Freni, coordinatore del corso di laurea In Ingegneria Civile e Ambientale e responsabile del Centro di Ricerca dei Laboratori sulle Acque presso l’Università di Enna “Kore”, e dal dott. Pasquale Mastrosimone, geologo e consulente ambientale e docente di Geologia applicata e Tecniche di gestione del Territorio e dell’Ambiente presso l’istituto S. Mottura di Caltanissetta. I due esperti fanno parte della commissione tecnico scientifica istituita dal sindaco Gianfilippo Bancheri.
Agli appuntamenti, organizzati dall’amministrazione, con inviti programmati a causa dell’emergenza Covid, hanno partecipato circa 250/300 persone appartenenti a diversi strati sociali. C’erano studenti, produttori agricoli, casalinghe, associazioni, professionisti, operatori e docenti della scuola, medici e infermieri, impiegati comunali, titolari di bar, ristoranti ed esercizi commerciali, imprenditori, emigrati.
<<Con questa iniziativa che si ripeterà nei prossimi giorni, con un altro ciclo di incontri – ha dichiarato Ginfilippo Bancheri – abbiamo voluto coinvolgere ampi strati della popolazione con l’obiettivo di far chiarezza su una scelta amministrativa, quella del crematorio cimiteriale, il cui iter è iniziato cinque anni fa per concludersi il 18 dicembre 2017. Un periodo lungo, durante il quale tutte le famiglie di Delia sono state preventivamente informate del progetto. Nessuno tuttavia ha mai chiesto dei chiarimenti o mosso delle critiche alla realizzazione dell’impianto. Naturalmente saremmo stati felici di dare delle risposte ad eventuali dubbi e quesiti. Solo di recente un sedicente comitato civico, molto tardivamente, ha messo in dubbio la trasparenza di questa amministrazione, cercando di far passare la bugia sul presunto mancato coinvolgimento dei cittadini, paventando potenziali rischi per la salute pubblica e pericoli per il nostro territorio, senza dati certi e nessuna prova scientifica a sostegno delle loro affermazioni>>.
Il percorso partecipativo promosso dall’amministrazione comunale, il cui metodo seguito è stato quello del confronto frontale tra pubblico e relatori <<è quindi servito – ha detto il sindaco Bancheri – ad approfondire il quadro conoscitivo e a dibattere sul tema dell’impatto del crematorio su ambiente, salute e sicurezza>>.
Gli esperti della commissione scientifica hanno esaminato, tra l’altro, la documentazione progettuale, le autorizzazioni ambientali e gli aspetti gestionali, soffermandosi sulle tecnologie impiegate per l’abbattimento delle emissioni in atmosfera. Si tratta – hanno detto – di un impianto all’avanguardia che attesta emissioni equivalenti a quelle di alcuni camion a motore acceso>>.
A tal riguardo sono stati forniti i dati comparativi tra i limiti delle emissioni da impianti di cremazione imposti in alcune regioni italiane e quello di Delia, che è risultato avere un' autorizzazione unica ambientale (A.U,A) addirittura più stringente rispetto ai limiti in vigore nella regione Lombardia che risulta essere la regione con la normativa più rigida e completa possibile. Inoltre si è fatto il punto sugli organi di controllo, sulle eventuali criticità e sulle soluzioni tecniche per risolverle. Ampiamente illustrate le garanzie per il massimo controllo a tutela della salute pubblica.
E’ stata pure affrontata la questione relativa alla salubrità dell' ambiente nel suo complesso nel territorio di Delia, e – ha aggiunto Bancheri – <<agli elementi inquinanti presenti ad oggi, sulla cui presenza o meno sarà effettuata un 'indagine completa per cristallizzare con certezza la situazione reale. Le operazioni, oltre a quelle effettuate dagli organi di controllo (Arpa e Asp) – ha detto infine – saranno ripetute costantemente negli anni con cadenza semestrale, grazie ad apposite convenzioni con laboratori di conclamata esperienza nel settore, anche dopo l’entrata in funzione dell’impianto>>. I lavori come da cronoprogramma sono cominciati il 5 Ottobre 2020.