Pubblicato il: 11/05/2014 alle 04:46
Raggiunto in clinica a Beirut da un giornalista di Repubblica, l'ex senatore Marcello Dell'Utri afferma di considerarsi “un prigioniero politico” e di voler, in caso di estradizione, “essere affidato ai servizi sociali”. Lo riporta oggi il quotidiano nelle sue edizioni online e cartacea. “Io sono un prigioniero politico – afferma Dell'Utri a Repubblica -, perché quella di venerdì è stata una ‘sentenza politica': una sentenza già scritta di un processo che mi ha perseguitato per oltre 20 anni soltanto perché ho fatto assumere Vittorio Mangano come stalliere nella villa di Arcore del presidente Silvio Berlusconi. Una persona per me davvero speciale anche se aveva dei precedenti penali: per me Mangano era un amico e basta”.
“Sono venuto qui senza nascondermi – continua l'ex parlamentare di Forza Italia – e da quando sono a Beirut ho sempre usato il mio cellulare, che probabilmente poteva essere intercettato. Io sono partito con il mio nome e cognome, non ho usato altri mezzi”. “Io sono qui in ospedale e le posso assicurare che, come si dice a Palermo, ‘meglio il carcere che una brutta malattia' e se sarò estradato in Italia – afferma ancora Dell'Utri secondo Repubblica – vorrei fare quello che fa il presidente Berlusconi: essere affidato ai servizi sociali. Ma io sono condannato per mafia e non posso assistere gli anziani come sta facendo lui. Posso solo assistere, se me lo permetteranno, i carcerati”.