Pubblicato il: 24/11/2013 alle 16:19
Si è tenuto a San Cataldo il consiglio regionale Nursind, il sindacato degli infermieri. “E' stata un'occasione consueta di confronto ed un momento di crescita – dice Osvaldo Barba segretario provinciale Nursind – durante il quale le nove segreterie siciliane hanno trovato un unico quanto comune denominatore: lo stato di crisi della sanità siciliana. Non è un paradosso dire che tra tutte e nove quella nissena è sicuramente se non proprio la peggiore messa, sicuramente quella che sta soffrendo maggiormente la politica dissennata ed assurda della spending review. Ai problemi comuni a tutti quali, la mancanza atavica di personale di supporto, l'impossibilità ad allargare le piante organiche, la mancanza fondamentale di personale infermieristico in ospedali cardine quali il “S.Elia” ed il “Vittorio Emanuele” di Gela, si sommano poi quelli relativi allo stato attuale e sul futuro dei quattro presidi minori dell'ASP di Caltanissetta. Ecco perchè abbiamo sollecitato un incontro urgente con l'Assessore Borsellino dopo la nostra richiesta inevasa dello scorso 17 settembre affinchè, una volta per tutte, si mettano le carte in tavola per capire realmente il futuro della sanità nissena. Viviamo ancora con l'incubo della circolare del 28 giugno 2013 che impedisce l'assunzione di medici, eccetto quelli previsto nell'eccezione della norma, senza i quali si rischia realmente il default. E lo si vede – aggiunge ancora Barba a nome del sindacato che presiede – con le recenti esperienze quali quella dell'ortopedia del Longo di Mussomeli che aspetta ancora l'assunzione del quarto ortopedico che completerebbe la pianta organica e darebbe una grossa boccata d'ossigeno all'organizzazione interna che conta solo tre medici con un presidio che serve un'utenza proveniente da tre province dell'isola. Il “Santo Stefano” di Mazzarino si trova con un solo chirurgo di ruolo e con un comandato dal “S.Elia”. Apparecchiature diagnostiche vetuste ed obsolete sembrano da anni essere l'unica risorsa a disposizione dei piccoli presidi con disagi continui ad un'utenza che inizia a nutrire poca fiducia nei confronti degli ospedali pubblici, situazione che favorisce indirettamente le strutture private convenzionate o meno. Senza contare che, tra meno di un mese, terminerà la proroga per l'elisoccorso nisseno ad h 24 ed ancora non sappiamo quale futuro ci aspetterà. Concludiamo dicendo: non c'è più tempo di aspettare.”