Pubblicato il: 19/06/2019 alle 12:50
"Nel '92 le mie attività criminali consistevano nel fatto che avevo una bancarella di sigarette e vendevo sigarette di contrabbando. Non era mia abitudine spacciare eroina. Qualche volta è successo ma non era la mia attività. Io di ricettazione di auto non mi sono mai occupato. I miei fratelli lavoravano con le sigarette, rubavano, ma non so se hanno lavorato con la droga. Forse qualche 'passaggino' lo facevano". Lo ha detto Vincenzo Scarantino questa mattina nel corso della sua deposizione nell'udienza del processo sul depistaggio della strage di via D'Amelio che si celebra a Caltanissetta e che vede sul banco degli imputati tre poliziotti, Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, ex appartenenti del gruppo Falcone-Borsellino, che indagò sull'attentato in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta. Sono accusati di calunnia aggravata dall'aver favorito Cosa nostra.