Pubblicato il: 10/01/2021 alle 09:50
Già da qualche giorno seguiamo con attenzione ed apprensione quello che succede e si sta sviluppando attorno alla vicenda dell’individuazione delle aree idonee allo stoccaggio di scorie radioattive/nucleari in Sicilia ed in particolare nel Comune di Butera in provincia di Caltanissetta e Petralia Sottana e Castellana Sicula in provincia di Palermo.
Tanto Petralia Sottana e Castellana Sicula che Butera sono comuni che hanno forti peculiarità dal punto di vista paesistico ed ambientale. Si trovano ubicati all’interno del territorio isolano contrassegnato a tratti: da importanti attività agricole e biologiche di tipo intensivo ed estensivo e da importanti ed imponenti aree archeologiche, naturalistiche e paesaggistiche (Riserve naturali orientate, Parchi, siti di interesse comunitario, ecc.).
Questo territorio è stato nel passato, più o meno remoto, ed è il granaio d’Italia per quantità e qualità della produzione cerealicola così come è terra di importanti e pregiati vigneti, cantine e frutteti.
Questo territorio ha già pagato e sofferto tanto per l’indifferenza rivoltagli dallo stato in tema di realizzazione di servizi e infrastrutture e soprattutto manutenzione e realizzazione di strade.
Questo territorio era ed è deputato a crescere sotto il profilo economico e sociale ed in questo che ci aspettiamo di essere attenzionati dal governo regionale, nazionale e comunitario e non per accollarci la realizzazione di impianti, che se pur necessari per l’interesse nazionale ed oltre, ci danneggia, per le nostre condizioni, in maniera totale ed irreversibile.
In particolare rileviamo, perché ne conosciamo di più la storia e la geografia essendo del luogo, che il sito individuato come idoneo nei Comuni di Petralia Sottana e Castellana Sicula sono formalmente nella giurisdizione di questi comuni ma di fatto la refluenza negativa di una eventuale scelta di questo sito inciderebbe in maniera pesante e devastante nei confronti dell’area nord della provincia di Caltanissetta ed in particolare nelle aree del cosiddetto “Vallone” dove insistono i comuni di Santa Caterina Villarmosa, Resuttano, Villalba, Marianopoli, Vallelunga Pratameno, Mussomeli, ecc. anche perché si trovano già in precarie condizioni economiche e sociali.
L’area individuata dalla SOGIN della contrada “Vicaretto” di Petralia Sottana e Castellana coinvolgerebbe, tra le altre cose, sconvolgendolo il reticolo idrografico del torrente “Barbarigo” e “Bilici”ed il bacino di alimentazione di quella tanto (dal dopo guerra ad oggi) sospirata e mai realizzata, chissà per quale reale motivo, Diga del Barbarigo” tanto cara alle popolazioni dei nostri comuni, interessate alla modernizzazione delle loro attività economiche colturali.
Per quanto prospettato non possiamo, rispettivamente, come consiglieri comunali e come responsabile locale del Partito Democratico, che manifestare la nostra netta e convinta contrarietà all’individuazione delle aree di Butera, Petralia Sottana e Castellana Sicula, seppur nella diversa qualificazione, quale siti idonei allo stoccaggio e deposito di scorie radioattive/nucleari.
Pertanto dichiariamo la disponibilità a dare il nostro contributo schierandoci, senza alcun pregiudizio, oltre che al fianco del Partito Democratico della Provincia di Caltanissetta e delle Madonie che nel senso da noi auspicato si è già attivato, anche ed assieme a tutti quegli altri partiti politici dell’arco costituzionale, associazioni, comitati, tavoli tecnici, amministrazioni locali, organizzazioni sindacali, organizzazioni di categoria e professionali, delle cittadinanze e quanti altri impegnati con serietà, lealtà e competenza nella tutela e difesa del nostro territorio.