Calogero Pumilia, politico di Caltabellotta, già Deputato della Dc dalla VI alla X Legislatura e Sottosegretario di Stato dei Governi Andreotti IV e Andreotti V, Cossiga I e Cossiga II sarà a Caltanissetta venerdì 1 marzo alle 17 alla Cattedrale per presentare il libro "Partecipazione e Cambiamento – Un'Autobiografia politica della Sicilia
Onorevole Pumilia di cosa parla il libro?
Il libro affronta un periodo della storia siciliana che va dal 1955 al 1972. Le due date di inizio e conclusione si riferiscono ai miei primi passi in politica, o meglio nell'azione cattolica agrigentina, fino al '72 quando sono stato eletto per la prima volta al Parlamento nazionale e allora la Sicilia non fu più l'esclusivo interesse della mia attività politica. Il libro affronta questo periodo e tutto ciò che è avvenuto in esso in un contesto nazionale e internazionale di grandi cambiamenti. Basti pensare al processo di destalinizzazione, ai primi passi verso il centro sinistra, la rottura tra Partito Comunista e Partito Socialista, e poi tornando in Sicilia la battaglia contro la mafia.
Lei oggi osserva la politica attuale, cosa è cambiato rispetto ad allora?
Sono completamente diverse le dinamiche politiche. Allora c'erano i partiti organizzati ideologicamente, forti ciascuno nella propria posizione e tuttavia in un'atmosfera di rispetto reciproco, anche se di scontro spesso duro. C'era una partecipazione popolare alla vita politica, alla vita delle associazioni, delle organizzazioni sindacali, dell'Azione Cattolica per quanto riguardava noi cattolici, era un mondo completamente diverso. Il mondo era ancora diviso in due tra il Patto di Varsavia e il Patto Atlantico, l'Unione Sovietica era ancora il punto di riferimento dei governi comunisti e dei partiti comunisti anche dell'Europa Occidentale. Ecco tutto è cambiato.
Secondo lei oggi il populismo sta prendendo piede a danno delle ideologie politiche?
Il populismo non ha un'ideologia politica. E' un modo per cercare di sollecitare e poi interpetrare il dissenso, la rabbia, il malessere diffuso nella società dando una risposta profondamente sbagliata, anzi non dando nessuna risposta. Il populismo e il sovranismo vìolano le regole fondamentali della vita politica. Quando si dice prima gli italiani si vuole con ciò affermare che si fa una gara. Se prima gli italiani, prima gli austriaci, prima i tedeschi, il tutto finisce in una rissa senza nessuna logica, in un rischio del disfacimento dell'Unione Europea che ha rappresentato per tanti anni un elemento identitario dei popoli europei, e anche un elemento di pace e progresso per tutto il continente.