Pubblicato il: 05/05/2014 alle 08:25
Ragusa e Catania non sono nei titoli di coda, non occupano gli ultimi posti della classifica. Tutte le altre province siciliane sono giù. La disoccupazione “morde” l’Isola più di qualunque altra regione italiana. Negli ultimi posti – Fonte ManagerItalia – troviamo Agrigento, Siracusa, Messina, Trapani, Caltanissetta ed Enna.
Agrigento sta meno peggio, il tasso di disoccupazione è del 21,2 per cento, subito dopo c’è Siracusa con il 21,6 per cento, seguita da Messina con il 21,9 per cento, Trapani con il 22,5 per cento, Caltanissetta con il 23,5 per cento ed Enna con il 24,8 per cento. Napoli si trova ancora più in coda, ma questo non può consolare.
Le aree industriali – Milazzo, Gela, Augusta – nelle rispettive province soffrono quanto le altre. Non abbiamo dati disaggregati, ma possiamo affermare che le percentuali locali non sono tali da migliorare la media provinciale.
Il tasso più alto di disoccupazione giovanile costituisce una conferma. Le province siciliane si trovano in fondo alla classifica. Palermo è messa meglio delle altre province siciliane con il 32,3 per cento, seguita da Messina con il 33,4 per cento, Trapani con il 34 per cento, Siracusa con il 34,5 per cento. Agrigento con il 39,3 per cento, è preceduta da Cosenza e Napoli. In coda ci sono Vibo Valentia e Caltanissetta con il 45,9 per cento.
L’Istat ha diffuso i dati provvisori per l’anno in corso. Il tasso medio di disoccupazione in Italia è al 12,7 per cento (nel 2013, 12 per cento), mentre la media europea è dell’11,8 per cento (nel 2013, 12 per cento).
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni – sempre a marzo – è al 42,7%, stabile in confronto al mese precedente ma in aumento di 3,1 punti rispetto al dato annuale.?Sono in cerca di occupazione 683mila, l’11,4% della popolazione nella fascia di età.
Il numero degli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,5% rispetto al mese precedente e dell’1,2% rispetto a dodici mesi prima. Il numero degli inattivi è pari a 4 milioni 393 mila, meno 0,6% nel confronto congiunturale (-25 mila) e dello 0,5% su base annua (-21 mila). Il tasso di inattività dei giovani tra 15 e 24 anni, pari al 73,3%, diminuisce di 0,4 punti nell’ultimo mese ma aumenta di 0,1 punti nel calcolo annuale.
Quanto alla disoccupazione giovanile, i dati destagionalizzati di gennaio e febbraio segnalano nei primi due mesi dell’anno il 42,9% e il 42,8%. Ci battono, nella fascia fra i 15 e i 24 anni, la Grecia, che raggiunge il 56,8 per cento, la Spagna con il 53,9 per cento e la Croazia con il 49 per cento nel trimestre.