Pubblicato il: 21/10/2014 alle 10:04
Jason Levigne
Le moderne tecniche di insegnamento, studiate da educatori e psicologi, invitano i docenti a non fermarsi all’apprendimento canonico sui libri di scuola e a una ripetizione mnemonica ma, al contrario, uscire fuori dagli schemi e innovare il sistema.
Un invito rivolto a tutti gli educatori e che ha accolto a gran voce il professore Jason Levigne, un americano che ha associato la sua passione per la musica con la voglia di far apprendere nuovi concetti ai propri allievi.
Un metodo che non è sfuggito a Vito Parisi, dirigente scolastico del Liceo Scientifico ad indirizzo internazionale con opzione anglo cinese, né alla sua vice Marisa Amenta che hanno immediatamente proposto il progetto al collegio dei docenti.
Questa mattina, all’auditorium Alessandro Volta di Caltanissetta, il professore Levigne è stato invitato a condurre due lezioni, ciascuna della durata di un’ora e mezza, rivolte agli studenti delle scuole medie inferiori e alle classi del liceo scientifico.
La lingua inglese, a differenza di quella italiana, non si legge mai come è scritta e, capire come pronunciare una parola, spesso, è il principale problema durante le conversazioni.
Il professore Levigne, appassionato dj, si è accorto che le stesse persone che avevano grosse difficoltà a leggere un testo a voce alta pronunciavano perfettamente il testo di una canzone. E allora ecco che è nata l’idea di strutturare, anche attraverso dei video tutorial che si trovano sul suo canale youtube, delle lezioni che insegnano a pronunciare la lingua divertendosi.
“Sono fortunato a poter fare quel che mi piace – ha commentato questa mattina il professore americano – mi diverto e giro il mondo grazie ai tanti che hanno visto i miei video su YouTube e mi hanno invitato a parlarne di presenza”. Oltre a quello nisseno Levigne terrà conferenze a Palermo, Catania, Selinunte, Adrano e Gibellina per poi “volare” in altre città italiane e altri 13 paesi europei.
Il metodo, assicura il docente, è applicabile a qualsiasi fascia di età e non si limita ai bambini o agli adolescenti. La scelta di usare il rap è dettata proprio dalla struttura su cui è costruito questo genere musicale: non ci sono parti melodiche ma tutto è parlato e, dunque, la pronucia della parola non subisce alterazioni imposte per altri generi più melodici quando, ad esempio, una nota deve essere allungata.
“Il rap ha in sé dei retaggi di rock e raggie e, anche per chi ha diversi gusti musicali, è impossibile non rimanerne attratti e coinvolti”. Il professore ha avuto bisogno solo di pochi minuti per attirare l’attenzione dei tanti adolescenti in sala che hanno immediatamente iniziato a ondeggiare la testa al ritmo della musica mixata dal prof-dj e a seguire i testi proiettati nel maxischermo e la pronuncia che ne scaturiva.
I testi sono stati pensati proprio per l’apprendimento e i video che mostrano, attraverso colori sgargianti e pop-up fumettistici, corredano il tutto.
“Abbiamo voluto offrire questa possibilità agli studenti” ha spiegato la professoressa Amenta che, però, sottolinea le grandi difficoltà che tutte le scuole, soprattutto quelle che vogliono attivare dei laboratori o progetti sperimentali, proprio come il liceo scientifico “Volta”, devono affrontare per i fondi pubblici sempre più irrisori. “Questo interessantissimo seminario è stato finanziato anche con un piccolissimo contributo dei ragazzi ma, certamente ne è valsa la pena”.
Per scoprire meglio il metodo del professore Jason Levigne consultare il canale youtube ColloTunes con un “assaggio” dei suoi tutorial