Pubblicato il: 21/09/2019 alle 15:33
Salve mi chiamo Carmelo Capraro, sono docente di Beni Culturali e Ambientali all’Accademia di Belle Arti di Agrigento, scrivo questa lettera per ringraziare tutti coloro che in questi mesi dell’anno 2019 ci hanno aiutato, dottori, infermieri, impiegati dell’amministrazione ospedaliera, proprio tutti. Quando si arriva all’ospedale non si ha solo una malattia fisica, ma un peso sul cuore e la paura negli occhi, la preoccupazione di ciò che si scoprirà, che accadrà, di ciò che si dovrà affrontare e con i pensieri si precipita in un abisso. Io e la mia famiglia all’Ospedale S.Elia di Caltanissetta, abbiamo sempre trovato fin dal primo momento, dell’accettazione, una grande umanità, una grande disponibilità, ma soprattutto una grande professionalità, anche nelle situazioni più difficili, i dottori, gli infermieri, ci sono stati vicino, hanno lottato con noi e per noi contro la malattia, senza far mancare mai un sorriso di conforto. Quando arrivi all’ospedale, tu non porti solo l’anamnesi, le malattie dei propri cari, bisogna superarle insieme, perché loro fanno parte di te, bisogna attraversarle, per poter continuare a vivere, che vada bene o che vada male, bisogna lottare e andare fino in fondo, io provenendo da Agrigento, non potendo portare i miei parenti lontano per problemi di disabilità, ho trovato l’eccellenza in tutto all’Ospedale S. Elia di Caltanissetta. Circa tre anni fa, mia madre è stata operata per un tumore, dal Dott. Carmelo Venti, io ancora oggi sono convinto che mia mamma ha vissuto dall’età di 68 anni, momento dell’intervento, fino all’età di 71 anni, grazie alle sue mani e a quelle di chi lo ha assistito, ricordo ancora la sera quando ci hanno detto che la sua vita era ormai segnata, e disperato sono andato con lei al S.Elia di Caltanissetta, di notte, e nel giro di poche ore, ci hanno dato tanto aiuto, ma non solo, ci donato speranza. Per l’anno corrente devo citare e ringraziare infinitamente il Dott. Francesco Scaffidi, Primario di Endocrinochirurgia, che ha gestito brillantemente con la sua straordinaria capacità professionale, sia la malattia di mio padre che di mio fratello, ha operato quest’ultimo di ernia inguinale, soggetto cardiopatico con possibili problemi con l’anestesia, perciò ha svolto una serie di controlli per ridurre ogni rischio e scongiurare ogni pericolo, di un intervento che in condizioni normali risulta semplice, è bello sentirsi al sicuro così, affrontare questi momenti importanti, con serenità, con fiducia, la grande fiducia che nutriamo per il dottore Francesco Scaffidi, assistito dalla sua equipe, qui devo ringraziare le sue assistenti allo studio, le infermiere, Rosa Vella e Marina La Loggia, due signore che ti accompagnano durante tutto il percorso del Day Hospital, sia dal punto di vista amministrativo dei documenti che nelle analisi, nelle medicazioni, oppure avvisandoti puntualmente al telefono di date, orari, cambiamenti, sempre con una parola incoraggiante. Quando si tratta di pazienti anziani, come mio padre, che ha 78 anni, e la situazione generale risulta complessa e delicata, ed il soggetto magari non vuole affrontare più alcune cose, perché stanco, sta alla sensibilità del dottore che ha dinnanzi, al suo cuore non solo al suo pensiero di scienziato, trovare con intuito la via per aiutare il paziente, anche con la simpatia, e tutto questo a saputo fare sempre il dottore Scaffidi, che piano piano con una serie di visite ha completato uno screening totale, individuando i vari problemi, con un’endoscopia per l’intestino, (appoggiandosi all’Ospedale di San Cataldo), con l’asportazione di una neoformazione al dorso e con le susseguenti medicazioni. In occasione dell’ importante Congresso di Endocrinochirurgia 2019, che si è tenuto all’interno dell’ospedale stesso a giugno, gli organizzatori, il Dott. Ciaccio e lo stesso Dott. Scaffidi, mi hanno dato la possibilità, come professore dell’Accademia di Belle Arti, di relazionare con una ampia prolusione sul tema “Arte e Medicina”, prima dell’inizio ho incontrato tra i partecipanti, i dottori che in questi anni ci hanno assistito, tra i quali anche il Dottore Carmelo Venti, è stato emozionante, commovente rivivere insieme, prima di essere chiamati in cattedra a relazionare, ogni momento, anche quelli più tristi, con gli occhi lucidi, perché anche quella è vita, fino all’ultimo, ed è stato importante essere accompagnati da persone così competenti e speciali, che aiutano non solo l’ammalato ma tutta la famiglia, grazie in finite di cuore a tutti, per esserci, come realtà ospedaliera sanitaria, come scienziati, dottori, persone, amici, come tutto. Attraverso queste poche parole è difficile esprimere tutto ciò che abbiamo vissuto, e il sentimento di gratitudine, ma spero la mia breve testimonianza possa servire essere d’aiuto agli altri. Grazie a tutti voi che non lasciate nulla in sospeso sulla coscienza di ciò che si poteva fare, voi che salvate ogni giorno le persone, ma anche le famiglie, voi che fate questi miracoli e restituite la felicità, per continuare e andare avanti nella vita. A proposito di felicità e per mia mamma mi piace concludere con questa citazione:
“ Quando curi una malattia puoi vincere o perdere. Quando ti prendi cura di una persona vinci sempre”. (Patch Adams)
Cordiali Saluti
Prof. Carmelo Capraro