È capace di intendere e di volere, secondo quanto stabilito dai consulenti medico legali della Procura di Padova, il marocchino Abdelteffah Jennati, 41 anni, accusato di avere ucciso a coltellate, nella notte tra il 24 e il 25 novembre 2020, la giovane moglie a Cadoneghe, nella provincia veneta. Nel processo sono parte civile i familiari della giovane donna, che vivono e lavorano a Caltanissetta, con gli avvocati Dino Milazzo (nella foto), Martina Vurruso e Daniela Guezzo. Come riporta Vincenzo Pane sul giornale La Sicilia, la giovane donna, Aycha El Abioui, aveva 20 anni quando venne accoltellata a morte. Secondo quanto emerso finora sembra che il marito la tenesse sotto controllo installando telecamere in casa, vietandole di frequentare persone esterne alla famiglia e assumendo un comportamento estremamente sospettoso. La donna si era rivolta anche a un centro antiviolenza.
La difesa dell’imputato aveva chiesto sin dall’udienza preliminare la perizia per una eventuale infermità mentale alla quale le parti civili si erano opposte con fermezza. Ieri la corte ha rigettato definitivamente la richiesta e quindi si va verso la conclusione del processo con la consulenza del pm che sostiene la piena capacità intellettiva dell’imputato. La prossima udienza si terrà il 6 aprile per l'esame dell'imputato e testi a difesa e poi il 13 aprile per la discussione finale di tutte le parti e la sentenza.