Pubblicato il: 11/02/2023 alle 13:14
Si è suicidato con un’arma da fuoco vicino a una caserma dei carabinieri Salvatore Turi La Motta di 63 anni, sospettato di avere ucciso due donne a Riposto, nel Catanese. Secondo quanto si è appreso aveva una relazione extraconiugale con la prima vittima, Carmelina Marino di 48 anni, assassinata in un’auto sul lungomare Pantano. In zona diversa del paese della riviera ionica era stata trovata ferita gravemente per terra, colpita da arma da fuoco, Santa Castorina di 50 anni, poi deceduta nonostante i tentativi di rianimarla da parte di personale del 118 . Gli investigatori stanno cercando di individuare che tipo di relazione ci fosse con l'assassino. Sono in corso anche delle perquisizioni da parte dei militari dell’Arma su disposizione della Procura di Catania che coordina le indagini.
Turi La Motta è il fratello di Benedetto La Motta, noto come Benito o Baffo, di 65 anni, arrestato da militari dell’Arma nel luglio del 2020 nell’ambito di un’inchiesta su un omicidio e indicato come il referente a Riposto della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano. Secondo la Procura distrettuale di Catania, che aveva coordinato le indagini dei carabinieri della compagnia di Giarre del comando provinciale etneo, sarebbe stato Benedetto La Motta ad ordinare l’omicidio di Dario Chiappone, ucciso a a Riposto nell’ottobre del 2016. L’inchiesta della Dda di Catania prese ulteriore spunto dall’arresto di Antonino Marino, 78enne di Riposto, noto come il killer delle carceri, avvenuto il 20 dicembre 2019 per lo stesso assassinio dopo che le sue impronte furono trovate dal Ris di Messina sul luogo del delitto.