Dopo un mese di proteste, presidi, blocchi, cortei e manifestazioni ritorna il sereno alla Raffineria di Gela. Nella tarda serata di ieri, i lavoratori che per un mese, hanno presidiato la fabbrica, giorno e notte, impedendo l’ingresso dei lavoratori del diretto e l’entrata e l’uscita dei mezzi pesanti, hanno rimosso i blocchi anche se molti continuano a restare scettici. I sindacati stanno ora organizzando delle assemblee con le maestranze per illustrare i termini dell’accordo siglato a Roma, fra azienda e sindacati con la mediazione del ministro allo Sviluppo Economico, Federica Guidi. Una trattativa estenuante, durata all’incirca 24 ore, che salva il sito di Gela. Così come chiesto da Cgil, Cisl e Uil, l’Eni si è impegnata a rimettere in marca la linea 1, ferma dal 15 marzo a causa di un incendio. I vertici del colosso industriale hanno altresì assunto l’impegno a rispettare gli accordi siglati lo scorso anno che prevedono un progetto di riconversione del petrolchimico di Gela e il mantenimento degli attuali assetti produttivi ed occupazione. Nella prima settimana di settembre si terranno degli incontri fra azienda e sindacati territoriali ed entro il 15 settembre le parti torneranno a confrontarsi a Roma, al tavolo del ministero per lo Sviluppo Economico. FOTO DI MIRIAM ALE' PER TERRE LIBERE
Dopo un mese via i blocchi dalla Raffineria di Gela. Tregua dei lavoratori, molti scettici
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