Pubblicato il: 01/11/2013 alle 17:44
Un uomo ha ucciso la sorella disabile e si è poi suicidato lanciandosi dal balcone della sua casa al sesto piano in via Alberico Albrici, a Palermo. La donna, malata da una decina di anni, sarebbe stata legata a una sedia e accoltellata, poi il fratello le avrebbe messo un sacchetto di plastica in testa.
Ad uccidere la sorella, che si chiamava Giuseppina ed aveva 62 anni, è stato Francesco Puccio, 58 anni. Lavorava al Banco di Sicilia in via Mariano Stabile. Secondo il racconto dei vicini erano molto riservati. Vivevano da soli dopo la morte della madre.
Sarebbe stata la stessa Giuseppina Puccio a chiedere al congiunto di essere ammazzata. Il particolare emergerebbe, secondo i primi accertamenti della polizia, da una lettera lasciata nell'abitazione dalla donna. Nel bigliettino Giuseppina Puccio, che era disabile, avrebbe scritto di avere implorato il fratello di eliminarla perché non ce la faceva più a convivere con la sua malattia. L'uomo secondo quanto ricostruito, ha esaudito la richiesta della sorella, poi, pero', si e' buttato dal balcone dell'abitazione al sesto piano di un immobile, suicidandosi.
Francesco Puccio e' piombato nel terrazzo al piano terreno di un'abitazione dove stava giocando un bambino. Puccio era funzionario dell'Unicredit a Palermo e si occupava della sorella da molti anni. La donna aveva un disagio psichico che comincio' con una depressione dopo la laurea. Ultimamente era costretta su una sedia a rotelle e usciva molto raramente accompagnata dal fratello. Quando uscivano i due – raccontano i vicini – lasciavano la tv accesa.