Pubblicato il: 07/02/2014 alle 18:40
Osvaldo Barba
Nel giro di appena 12 ore due casi di buona sanità di cui è stato protagonista l'ospedale di Mussomeli “Longo”, finito al centro delle polemiche dopo il declassamento da parte della Regione che ha portato in piazza la popolazione per evitare lo smembramento. E' Osvaldo Barba, il segretario regionale del Nursind che rappresenta gli infermieri professionali, a raccontare le due storie che dimostrano come l'unico presidio ospedaliero nel Vallone sia fondamentale per il diritto alla salute degli abitanti dell'entroterra nisseno.
“Il primo fatto è accaduto ieri sera intorno alle 20 circa quanto un compesano di poco più che 50 anni, è stato colto da un secondo infarto e, grazie alla tempestività del personale in servizio al Pronto Soccorso in collaborazione con il personale del reparto di Medicina hanno stabilizzato e trasferito rapidamente il paziente ad Agrigento, poichè Caltanissetta era impraticabile con quelle strade e con tutte le interruzioni che forse sarebbero risultati letale. Stamattina alle ore 11,00 circa, con due sale operatorie impegnate in interventi di una certa complessità, a causa di condizioni fetali non rassicuranti trasformatosi in urgentissime, una paziente primigravida di Casteltermini è stata sottoposta ad un urgente taglio cesareo che in appena due minuti (11,05 incisione – 11,07 Vincenzo viene alla luce peso 2200 gr circa) ha permesso a mamma e neonato che le loro vite fossero salvaguardate. Va riconosciuto – aggiunge Barba – il merito al personale di sala operatoria che, nonostante due sale operatorie impegnate, ha dato dimostrazione di grande professionalità, consentendo di mettere in sicurezza tutti i pazienti presenti in quel momento, garantendo il massimo della sterilità, il tutto ovviamente con soli due anestesisti presenti.
Va detto inoltre che, i ginecologi mussomelesi avevano provato a trasferire la paziente ad Agrigento, ma non vi erano posti per la mamma, a tal punto che gli stessi medici agrigentini stavano provvedendo al trasferimento di una gravida a Palermo”.