Pubblicato il: 01/03/2014 alle 15:58
Momenti di tensione alla manifestazione regionale No Muos che si sta svolgendo a Niscemi. Un lungo serpentone colorato di 2000 persone con bandiere, striscioni, cartelli e tamburi sta dando vita a Niscemi ad una nuova manifestazione popolare di protesta contro il Muos, il sistema di comunicazione satellitare ad altissima frequenza contestato per i suoi campi magnetici ritenuti pericolosi alla salute. Non sono mancati però i tafferugli e i colpi di manganelli delle forze dell'ordine contro la testa del corteo che voleva sfondare il cordone. Negli scontri con le forze dell'ordine sono rimasti feriti un poliziotto e una manifestante. Il poliziotto del Reparto Mobile di Catania ha riportato la frattura del setto nasale. La donna ferita è un'attivista di Palermo, Valeria Cimò, si è accasciata a terra: non è chiaro se sia stata colpita da un poliziotto o da un sasso lasciato da un altro attivista contro le forze dell'ordine. Ha una ferita alla fronte, ma è cosciente e non sarebbe grave.
Èstata soccorsa da un medico che partecipava alla manifestazione. Perché arrivasse l'ambulanza, che l'ha portata in ospedale, si sono dovuti attendere 20 minuti. Quasi tutti gli attivisti sono andati via. Èrimasto solo un piccolo gruppo che presidia l'ingresso della base Usa.Alcuni manifestanti – come riferisce la Questura di Caltanissetta – si sono divisi dal blocco unico: alcuni sono diretti verso il cancello 4 della base, altri sono rimasti nelle vicinanze del cancello 1. Una ventina i pullman giunti con uomini donne e bambini da ogni parte della Sicilia e persino da Lampedusa. Il corteo ha percorso i viottoli della Sughereta di contrada Ulmo per raggiungere la base militare americana con le sue 46 antenne in attività. Più che le parole delle persone sono le scritte e gli slogan a sintetizzare eloquentemente motivi e obiettivi della manifestazione.
“Da Lampedusa a Niscemi diritti veri non cimiteri” dice uno striscione dei lampedusani. “Smilitarizziamo la Sughereta” scrivono i No Muos niscemesi. I tempi della manifestazione si
arricchiscono poi di contenuti con i movimenti pacifisti (tra i dimostranti anche due monaci buddisti) gli autonomi e gli schieramenti politici extraparlamentari. “Ci volete schiavi, ci avrete ribelli” si legge in un cartello. Poi le esortazioni ad annullare la scheda alle prossime elezioni europee per dire “No al Muos, no alla mafia e ai politici corrotti”, oppure l'invito a incatenarsi alle esattorie della Serit il 17 marzo a Palermo.