Pubblicato il: 06/01/2023 alle 10:32
Gianluca Vialli è morto. Dopo Sinisa Mihajlovic e Pelé, un altro grande del calcio se ne va. Nato a Cremona il 9 luglio 1964, aveva 58 anni e lottava contro un tumore al pancreas da 5 anni. A riportare la notizia è il Corriere dello Sport. Il 14 dicembre l’ex attaccante della Nazionale aveva lasciato il ruolo di capo delegazione degli azzurri con un messaggio: “Al termine di una lunga e difficoltosa ‘trattativa’ con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri. L’obiettivo è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio".
Tra 1987 e il 1990 – scrive Paolo Tomaselli sul Corriere della Sera – tra i gol alla Svezia che ci riportarono all’Europeo e l’esplosione di Schillaci nelle Notti Magiche, si confermò la vera locomotiva calcistica, una forza della natura. Poi lo scudetto del 91, il culmine della Sampd’oro con Mancini gemello del gol; la finale di Coppa Campioni persa con il Barcellona nel 1992, l’addio al presidente Mantovani. Quindi la seconda vita, juventina: i capelli rasati, il rapporto non facile con Baggio, il passaggio da Trap a Lippi, i muscoli del capitano che alzano al cielo di Roma la Champions con la Juve nel 1996. Infine gli anni da pioniere al Chelsea, giocatore e tecnico: Londra era diventata la sua città, lì si era costruito una bellissima famiglia. Vialli giocatore era ingombrante, scomodo. Nell’armadietto alla Juve aveva la foto del c.t. Sacchi «nemico» del momento.