Pubblicato il: 28/10/2022 alle 18:45
Due vite spezzate mentre tentavano di fermare un incendio a Linguaglossa che di lì a poco si sarebbe potuto facilmente espandere perché in quell'area ci sono diversi boschetti. È la tragica fine di Roberto Mazzone e Matteo Pozzoli, i due piloti del canadair della Protezione Civile precipitato ieri subito dopo aver gettato il carico d'acqua sull'incendio. Due piloti esperti con stoire alle spalle. Roberto Mazzone era un abile pilota d’aereo, istruttore di volo e volontario dell’associazione Soccorso Amico di Salerno. Circa venti anni fa Mazzone, grazie alle proprie abilità, riuscì ad atterrare, alla guida di un aereo da turismo in avaria, sul lungomare di Salerno. Poco prima di dicembre del 2003 era alla guida di Cessna 150, che a causa di un guasto planò e si fermò sulla pista ciclabile del lungomare Trieste, nel centro della città. Il pilota trasportava un imprenditore.
Nessuno dei due rimase ferito, e nemmeno furono coinvolti i ragazzini che giocavano a pallone poco distante. Il piccolo veicolo, il cui motore aveva ceduto nei cieli sopra Cava dei Tirreni, invece riportò gravi danni. Matteo Pozzoli, figlio dell’ex sindaco di Erba Filippo Pozzoli, eletto per l’allora Lega Nord tra il 1995 e il 2002, è stato pilota prima nell’Aeronautica militare poi nell’aviazione civile e, in particolare, in quella antincendio. Nel 1997 era ai comandi di un caccia militare che ebbe un incidente sul monte Lupone, in provincia di Latina; lui si salvò, mentre l’altro pilota, Maurizio Poggiali, morì. Pozzoli venne condannato in via definitiva per omicidio colposo a un anno e sei mesi e per danno erariale dalla Corte dei Conti.
«Siamo qui sul luogo dell’incidente dove mio fratello ha perso la vita mentre spegneva un incendio che qualcun altro ha acceso. Sono anni che lo faceva, ma è partita la macchina del fango che è soltanto vergognosa. Sono partite dicerie e storie assurde che sono terribili. Mi auguro che venga fuori la verità e riconosciuto quanto ha fatto». Lo ha detto, parlando con i giornalisti, Simone Pozzoli, fratello di Matteo Pozzoli. Sindacati dei vigili del fuoco e Protezione civile esprimono il loro cordoglio. «Esprimiamo profondo cordoglio per la scomparsa di due validissimi professionisti, che hanno perso la vita durante le operazioni di spegnimento di un incendio».
Lo dice il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio dopo il ritrovamento dei resti dei due piloti del canadair precipitato. «Alle loro famiglie e alle loro comunità si stringe il Servizio Nazionale della Protezione Civile in un abbraccio corale che vuole essere sostegno, vicinanza ma anche profonda gratitudine per l’impegno e lo spirito di abnegazione che da sempre contraddistingue il lavoro degli equipaggi della flotta aerea dello Stato» aggiunge Curcio rivolgendo poi un «sentito ringraziamento a tutte le componenti del sistema nazionale della protezione civile, che sono immediatamente intervenute e hanno lavorato senza sosta sul luogo dell’incidente».
«Ancora una volta siamo costretti a esprimere il nostro cordoglio a seguito dell’ennesima notizia della grave sciagura avvenuta ieri sul Monte Calcinera, in località Linguaglossa, dove un canadair dei vigili del fuoco, impegnato nelle operazioni di spegnimento di un incendio boschivo, è precipitato provocando il decesso di due giovani vite umane». Lo affermano i rappresentanti nazionali di Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf, Mauro Giulianella, Massimo Vespia e Franco Giancarlo. «Tale tragedia – continuano – riaccende i riflettori sui fattori che generano rischi per la salute e l’integrità dei lavoratori che devono essere sempre opportunamente garantiti attraverso una seria e rispondente organizzazione e pianificazione delle attività lavorative svolte, nonché mediante una attività di formazione, protezione e prevenzione. Come nostra consuetudine, faremo sentire forte il grido di allarme delle donne e degli uomini del Corpo nei confronti del nuovo esecutivo, quale istituzione impegnata nel soccorso 24 ore su 24 per 365 giorni ». «Questo non è il momento di fare polemica, aspettiamo che le indagini possano fare chiarezza sull’accaduto, nel frattempo ci stringiamo ai familiari dei due lavoratori coinvolti, i quali pur non facendo parte del Corpo si adoperavano con dedizione e altruismo per garantire la sicurezza antincendio del nostro patrimonio boschivo e del Paese», concludono Giulianella, Vespia, Giancarlo.