Pubblicato il: 20/04/2014 alle 08:52
IN COPERTINA: FOTO DI ETTORE GAROZZO
“La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle”. La citazione è attribuita a Sant'Agostino ma ci siamo permessi di prenderla in prestito nel giorno in cui si celebra la Resurrezione di Cristo. Saranno i parroci, durante le omelie e con le loro sagge parole, a spiegare il significato della rinascita di Gesù. Ma l'augurio che rivolgiamo ai nisseni è che la “nostra” Resurrezione di cittadini avvenga molto presto. La città è sofferente, non regala più stimoli, va considerato un eroe chi ancora riesce a tenere alzata la saracinesca del proprio negozio senza mortificarlo appendendo i cartelli “Affittasi” o “Vendesi” che tristemente fanno capolino dalle vetrine. Caltanissetta ha smesso di sognare, va ripetendo in giro uno dei quattro candidati aspiranti a governarla. Verissimo. Siamo precipitati nel tunnel dell'incubo e non ci siamo più risvegliati. Colpa soprattutto di una classe politica improduttiva, per nulla progettuale e incapace perfino a gestire l'esistente, ad occuparsi (malissimo) di curare la quotidiana amministrazione della cosa pubblica. Persone disorganizzate, scoordinate, caotiche – talune ignoranti – che spesso sono all'oscuro di ciò che accade dentro e fuori il Palazzo in cui amministrano. Pochissimi dotati di occhio e senso critico, per analizzare le cose irrazionali che ci circondano.
Basti guardare le fontane o le rotatorie asciutte ma nessuno si indegna. Ecco, spesso la rinascita di una città parte dal decoro urbano. E chissà quante migliaia di volte il sindaco, i suoi assessori, i 30 consiglieri comunali, i funzionari dell'ufficio tecnico, i burocrati si sono accorti che gli zampilli non fuoriescono più. Eppure tutti tirano dritto, nessuno riporta l'ordine laddove c'è il malgoverno, qualcosa che non va. Ma è solo un microscopico episodio di una città in ginocchio che non riesce a rialzarsi. Ci hanno ucciso la speranza, d'accordo, ma una percentuale di questa “morte” ha più colpevoli. Il sindaco che verrà e la coalizione che lo sosterrà dovranno essere gli autori della Resurrezione di Caltanissetta e della sua gente, che si sta disaffezionando alla terra in cui è nata e vive. Sì, la prossima Giunta cittadina deve capire che non ci sono tante emergenze da affrontare. Noi diciamo che Caltanissetta è l'emergenza.
Ecco allora il senso della citazione di Sant'Agostino. Occorrono sdegno e coraggio. Il futuro sindaco tenga a mente queste parole. Anzi, le trasformi in dogma amministrativo ogni volta che girerà lo sguardo sulle famiglie che soffrono, sulle strade colabrodo, sugli impianti sportivi spesso non funzionali o le strutture di socializzazione e di cultura inaccessibili. Abbia lo sdegno di osservare le cose e il coraggio di cambiarle. I cittadini, di riflesso, non siano spettatori passivi né censori esclusivamente sui social network. Vogliono una piazza più accogliente? Evitino di posteggiarvi le auto e riscoprano il piacere di fare due passi. Basta davvero poco per migliorare Caltanissetta e migliorarci come abitanti. Auguri a tutti, di vero cuore. Ne abbiamo davvero bisogno.