Pubblicato il: 29/05/2024 alle 09:53
Pienone di pubblico ieri al Centro Michele Abbate per il confronto tra i candidati sindaco organizzato dalle consulte comunali e condotto dalla giornalista Ivana Baiunco, affiancata dallo studente Matteo Lo Piano. Presenti i candidati sindaco Roberto Gambino, Walter Tesauro, Annalisa Petitto, e in sostituzione di Angelo Failla, il suo assessore designato Alfredo Fiaccabrino. Anche questa volta invece assente il candidato Ignazio Riggi. Le domande hanno spaziato su vari temi, dal turismo, alle scuole, dall'ex ospedale Vittorio Emanuele all'etica e la morale.
La prima domanda riguardava Leonardo Sciascia e la prospettiva di senso dei candidati
Walter Tesauro: La coerenza penso debba contraddistinguere tutti. Sciascia è un’icona alla quale noi ci rapportiamo. Questo deve essere frutto del nostro impegno di fronte ai cittadini e di fronte a tutto quello che dobbiamo realizzare. Ho ammirato sempre le citazioni di Sciascia. Il nostro obiettivo è dare risposte alla cittadinanza attraverso i progetti e i programmi, attraverso l’intenzione del dovere, perché questo deve rispecchiare l’attività e il ruolo del primo cittadino.
Roberto Gambino: Quest’anno c’è una grandissima vogia di partecipare alle elezioni. Il cittadino normalmente si distacca dalla politica. L’inclusione sociale deve essere capillare. Si sta cominciando a fare una progettazione che vede una cornice di senso che prevede l’inclusione delle associazione.
Annalisa Petitto: Io pensando a Sciascia penso fondamentalmente a due grandi baluardi che nel passato hanno caratterizzato la ctità di Caltanissetta: cultura e giustizia sociale. La cultura è l’unica medicina per risollevare un contesto sociale e parlando di giustizia sociale, devo dire che Caltanissetta si è notevomente distinta anche nel panorama nazionale. La nostra città è finita nelle cronache nazionali per i processi sulle stragi. E' ancora in corso il processo sul Sistema Montante al quale la città di Caltanissetta ha risposto in maniera ferma e sostanziale. Ricordo che la giunta dell’allora sindaco Ruvolo fece la costituzione di parte civile all’interno del Sistema Montante. E credo che questo sia stato un vero e proprio giro di boa e credo che attraverso gli insegnamenti, a volte anche polemici di Sciascia, che questa città proseguirà su questa strada
Alfredo Fiaccabrino (assessore delegato dal candidato sindaco Angelo Failla): La nostra è una scelta voluta perché noi abbiamo scelto di essere squadra. Per quanto riguarda Sciascia io lo vedo come un grande pragmatico. Sicuramente avrebbe voluto una città viva. Noi siamo per la cultura non fine a sé stessa ma che crei anche indotto. Il teatro Margherita che porti spettacoli con la vendita di biglietti a poche persone è una cosa che serve ma poco. Il teatro Margherita ha bisogno di eventi e spettacoli che coinvolagono tutti i cittadini. Sciascia voleva una città viva. Quando c’era la piccola Atene loro parlavano di grandi cose. Tutti possiamo essere artefici e partecipi del nostro futuro. Siamo in una situazione in cui bisogna cambiare rotta. Io ho la fortuna di avere figli che hanno avuto la possibilità di restare a Caltanissetta e auspico che possa essere così per tutti noi.
Quali sono le vostre strategie per sviluppare un turismo sostenibile e inclusivo a Caltanissetta, migliorando le infrastrutture e l'accessibilità, valorizzando il patrimonio storico, artistico e naturale della città, rivitalizzando il centro storico, coinvolgendo le comunità locali (enti, istituzioni e associazioni) e organizzando eventi e manifestazioni che possano attrarre visitatori e valorizzare le eccellenze locali, sia culturali che gastronomiche? Come intendete incentivare il turismo educativo e scolastico, sviluppando pacchetti turistici e attività mirate alle scuole italiane ed estere?
Roberto Gambino: Il PN Metro ci ha dato la possibilità di cambiare le cose. E il metro è diventato quello della partecipazione dalla base grazie alla quale sono stati fatti dei progetti. La fattoria Mimiani, che è una delle strutture votate al turismo, per esempio è inclusa nel PM Metro. L’obiettivo nostro è quello di portare avanti il turismo con i prodotti tipici. Ad esempio il nostro torrone è l’unico con riconoscimento slow food. Questi nostri prodotti diventano attrattori e ci danno la possibilità di valorizzare un bene che fino a qualche tempo fa era di un mafioso e ora è diventato del comune di Caltanissetta e parliamo di ben 300 ettari
Annalisa Petitto: Turismo è una parola purtroppo sconosciuto a Caltanissetta. Si è vero ci sono i turisti ma sono di passaggio, passano da Caltanissetta ma tendenzialmente non si fermano. Il come potenziare il turismo: quello che ritengo sia opportuno ma soprattutto quello che sarà il motore della nostra amministrazione sarà il turismo come prodotto di un laboratorio partecipato. Significa per esempio creare una cabina di regia con tutti gli operatori turistici. Sono loro che hanno il polso della situazione e quindi a loro va dato pieno e massimo non solo sostegno ma anche spazio di confronto e dialogo. Caltanissetta deve puntare su una destagionalizzazione del turismo. Noi non possiamo puntare sul turismo estivo, visto che non abbiamo il mare o la montagna, ma puntare a un turismo costante che si raggiunge nel momento in cui questa città diventa attrattiva. Quindi chi capita in questa città deve avere la voglia di tornare.
Alfredo Fiaccabrino (assessore delegato Angelo Failla): Per parlare di turismo ci vuole gente che lo sa fare questo lavoro. Noi non siamo tuttologi e quindi si deve fare un piano di marketing per capire cosa fare. Bene la partecipazione. Quello che dico io si deve esser realisti. In questa città si sono proposte idee bellissime ma spesso poco realistiche. Se necessario la nostra amministrazione si avvarrà di persone non raccomandate dal politico ma di tecnici. Un esempio è la Etna Valley. Noi dobbiamo fare una strategia se vogliamo fare turismo. Perché se noi abbiamo una settimana santa sì bellissima ma non valorizzata. Faccio un esempio: Spoleto, prima non ci andavano perché i turisti andavano ad Assisi, Orvieto e altre mete più note e altre mete più nomi. Ora anche Spoleto vive del turismo creato dal Festival dei due mondi. Quindi l’obiettivo primario è trovare il core business.
Walter Tesauro: Io sono più sul cotto e mangiato. Noi avremo Agrigento capitale della cultura 2025. Bisogna adoperarsi attraverso tour operator, pacchetti, per fare un percorso turistico. Il momento è adatto per valorizzare i prodotti nostri. E’ chiaro che prima di raggiungere grandi risultati dobbiamo fare un percorso virtuoso utilizzando Agrigento, lasciatemi passare il termine. Possiamo trovare la disponibilità di città vicine che possono offrire anche la possibilità di percorsi ambientali e storici. E questa vocazione la possiamo sfruttare,come dicevo, per esempio attraverso Agrigento. Ci saranno circa 8 milioni di visitatori ad Agrigento una piccola parte la possiamo intercettare noi.
Come pensate di coinvolgere attivamente il terzo settore nella progettazione e implementazione delle politiche per le persone con disabilità, in ottemperanza all'articolo 55 del codice del terzo settore? E come affronterete i bisogni delle persone con disabilità alla luce delle leggi vigenti e dei finanziamenti comunali, regionali, nazionali ed europei considerando l’obbligatorietà di applicare l'articolo 55 del codice del terzo settore che impone all'amministrazione pubblica la co-programmazione e la coprogettazione con il terzo settore? Ed assicurare continuità alle cooperative.
Alfredo Fiaccabrino (delegato assessore di Angelo Failla): Noi dobbiamo far sì che la partecipazione dia un valore aggiunto. E’ un mantra che dobbiamo ripetere in tutto. Non come coinvolgimento formale. Se io devo scendere dalla carrozzina e poi trovo il posto disabili occupato non posso dire di avere le stesse possibilità di un altro cittadino. Sono le associazioni del terzo settore che vanno coinvolte. Noi tuttologi non siamo. Sono le associazioni quelle con cui dobbiamo sederci a parlare per capire i loro bisogni.
Walter Tesauro: Il terzo settore si chiama tale perché è il dirimpettaio della pubblica amministrazione. Vanno formate figure professionali che diano la possibilità di facilitare il rapporto con i rappresentanti della pubblica amministrazione. La cittadinanza siete voi e quindi le esigenze non si discutono al palazzo di città tra assessori ma vanno discusse con il popolo e con il coinvolgimento delle associazioni.
Roberto Gambino: Io parlo di un dato di fatto: il tavolo permanente per la disabilità e la non autosufficienza attraverso cui viene gestita tutta la problematica. I servizi sociali della città di Caltanissetta riescono a gestire insieme alle famiglie tutta una serie di servizi che vanno realizzati. I piani individualizzati riguardano i disabili gravissimi ma spesso non trovano copertura finanziaria adeguata. Ci siamo inventati un albo di personale specializzato che va ad assistere i disabili gravissimi che hanno grossissimi problemi. Il personale Ata era abilitato ad assistere ma non era sufficiente.
Annalisa Petitto: Su questo tema credo che il concetto di partecipazione viene sdoganato dalla volontà politica perché dal 2017 la cooperazione è prevista per legge. Non c’è chi può dire su questo fronte avvieremo la partecipazione. Detto questo innanzitutto vorrei essere molto chiara sul fatto che nella mia amministrazione non ci sarà più la delega ai servizi sociali ma diventerà la delega alla inclusione sociale. E’ una delega diversa nella forma e nella sostanza. E’ l’unica tecnica e l’uncia strada per sopperire al gap tra politica, amministrazione e le famiglie dei disabili e i disabili stessi. Il cittadino disabile è un cittadino come gli altri e va inserito nel tessuto sociale. Questo vuol dire guardare la società con gli occhi del disabile. Deve poter guadaganare e muoversi da solo, deve poter gestire tutte le attività della propria esistenza. Per questo abbiamo pensato ai centri di prossimità: veri e propri front office dove chi è portatore di disabilità può portarla al centro della politica sociale.
Come lavorerete per evitare che più settori vengano a gravare sul dirigente alle politiche sociali.
Annalisa Petitto: la parola d’ordine è organizzazione. Soprattutto i servizi sociali necessiterebbero un’implementazione di un personale che andrebbe fornito dall’Asp. Credo che gli assistenti sociali del Comune siano solo 3. E’ necessario che l’Asp dia la forza richiesta. In questo è chiaro che si deve far valere il ruolo del sindaco. Il settore sociale è quello dove arrivano maggiori finanziamenti. La fase di rendicontazione è forse anche più gravosa e più problematica della progettazione ecco perché il personale comunale va implementato anche con l’intervento di altri enti
Alfredo Fiaccabrino (assessore delegato da Angelo Failla): Il tema del personale è quello con cui vado a nozze. Perché per governare bene è necessario che la macchina funzioni. L’amministrazione è piena di grandi professionalità ma che non vengono premiate. La politica parla solo con i dirigenti. Non bastano solo le performance e se ci avete fatto caso il dirigente arriva a tutti gli obiettivi mentre il dipendente mai. Chissà come mai. Noi abbiamo già pensato di fare un regolamento specifico per premiare chi lavora. Nelle amministrazioni c’è gente preparatissima messa di lato. Ho scoperto stando con la gente che viene fatto un concorso di categoria A per figura specifica di necroforo: peccato che il servizio è da tempo dirottato all’agenzia di pompe funebri. Se proprio si deve fare lo si fa per una figura che necessita veramente al Comune.
Walter Tesauro: Lo snellimento delle pratiche porterebbe un miglioramento del servizio. In merito all’implementazione con l’aiuto degli altri enti l'Asp può certamente fornire figure che sono carenti. Il sindaco è referente della conferenza del piano sanitario regionale ed ha l’opportunità di fare delle osservazioni. E questa ad esempio è una cosa che va sfruttata al massimo.
Roberto Gambino: ricordo che il dirigente dei servizi sociali che è il dottore Giuseppe Intilla ha ad interim sport e cultura perché le due dirigenti sono andate in pensione. E nonostante questo carico di lavoro riesce a dirigere benissimo i servizi. Abbiamo rimpolpato l’organico con 72 persone e di queste 15 hanno fatto carriera al comune di Caltanissetta. I miei colleghi sono rimasti fermi per anni e in questo momento hanno fatto carriera e molti sono andati in C. In questo contesto chiaramente ci sarà una riorganizzazione dei servizi. Detto questo è chiaro che man mano che la gente è andate via con la quota 100 ci si è trovata in grande difficoltà.
Poi si è passati alle domande dello studente Matteo Lo Piano.
Spesso dobbiamo fare i conti anche con tapparelle o banchi rotti: Prevedete nel vostro programma soldi per migliorare le strutture in generale?
Walter Tesauro: Nel nostro programma abbiamo attenzionato molto il settore della scuola perché necessitano finanziamenti per migliorare le strutture scolastiche. Potremo essere fautori di incentivare la Provincia ad intervenire. Il fatto delle tapparelle e i bagni è ridicolo e penoso per ragazzi che vivono tante ore nella scuola, con un’interazione anche pomeridiana. L’edilizia scolastica per noi è uno degli aspetti fondamentali. Per me quello dei giovani è un punto debole visto che per 3 anni li ho avuti come presidente del consorzio universitario. Poter emanare bandi per ottenere finanziamenti o per ristrutturare gli istituti o per averne nuovi è fondamentale. Non sono solo le strutture ma anche gli arredi che non sono più consoni a quello che detta la legge in materia scolastica. Il nostro impegno sarà sicuramente in questa direzione
Roberto Gambino: La domanda posta da uno studente è imporante. Ci sono tapparelle che sono di competenza del Comune e altre che sono di pertinenza del Libero Consorzio e di questo fanno parte anche gli impianti di riscaldamento. Ci sono poi cose di competenza di gestione del Pnrr. Io quest'anno ho dovuto fare un’ordinanza di chiusura del liceo classico perché non funzionavano i termosifoni non funzionavano e gli studenti erano al freddo. Si deve consentire a voi di studiare e le responsabilità vanno ciascuna nella direzione in cui devono andare. Quindi ci sarà il massimo impegno anche per controllare le singole scuole
Annalisa Petitto: esistono finanziamenti anche nell’edilizia scolastica che vanno reperiti attraverso i progetti del comune. Io credo che il comune di Caltanissetta debba investire su società o consulenti esterni che sappiano fare progetti e soprattutto ottenere investimenti. C’è una piattaforma proprio per l’edilizia scolastica, per palestre e scuole sicure. Bisognerebbe seriamente utilizzarla. E una volta utilizzata permettetemi di dire che è competenza del comune la famosa e tanto scognita manutenzione ordinaria. Perché se la tapparella, piuttosto che il lavandino si rompe, una cosa è la manutenzione ordinaria e un’altra è la manutenzione straordinaria. Ed è più facile reperire le 100 euro che poi il milione di euro quando si deve riparare ai danni molto più grossi. I progetti validi sono quelli di cui le scuole hanno bisogno. Il finanziamento si va a intercettare esattamente su quello di cui si ha bisogno.
Alfredo Fiaccabrino (delegato assessore del sindaco Angelo Failla): I problemi cui l’amministrazione deve scontrarsi sono questi. E’ vero la piccola manutenzione è del dirigente scolastici. Ma quando le tapparelle si rompono se ne occupa il Comune. Se le caldaie non funzionano, le caldaie cambiamole. Possiamo volare alto. I finanziamenti ci sono. Nella manutenzione ci vogliono la manodopera e il materiale. Il comune potrebbe intervenire con un manutentore con un protocollo d’intesa che fornisca manodopera alle scuole. Focalizzare i problemi reali, questo vale per la scuola, i disabili, vale per tutto. L’importante è affrontarli. Perchè poi altrimenti sono gli studenti che stanno al freddo per non parlare dell’acqua a giorni alterni.
Vi impegnerete a destinare l’ex ospedale Vittorio Emanuele per i corsi di medicina chirurgia e altro?
Alfredo Fiaccabrino: Abbiamo il vittorio emanuele perché non lo usiamo per quello che ci chiede il territorio? Perché c'è qualcuno dall’alto che impone delle scelte. Ricordo che il sindaco è sempre la massima autorità sanitaria della città di Caltanissetta. Il sindaco non è una figura da passerella con la fascia, ma uno che va a sbattere i pugni anche quando deve andare dalla sua stessa parte politica. Noi riteniamo che si debba partire dalle piccole cose. Se il consenso e la volontà popolare è forte si può andare avanti e ribaltare tutte le decisioni. Abbiamo subito il fatto che ci hanno levato l’università dandola ad Enna per spartizioni di potere. Quello che vogliamo è stare tra la gente quindi la partecipazione con il cittadino non deve essere di forma ma di sostanza. Io voglio sentire i problemi della gente guardandola negli occhi.
Walter Tesauro: E’ un’idea che da sindaco porterò avanti. Non è solo la location che fa l’università ma servono i servizi. E’ chiaro che bisogna vedere se la struttura è consona a quelli che sono i servizi sanitari. E’ chiaro che se dovesse essere consono sarà una delle prime cose che verrebbero attivate. Certamente essendo un vecchio ospedale e al contempo un edificio storico sarebbe la sede perfetta per un corso di medicina e chirurgia.
Roberto Gambino: il presidente Musumeci e l'assessore Razza hanno fatto una delibera per destinare l’edificio a struttura dell’Asp. Noi abbiamo subito impugnato la delibera perché non era possibile. Dopodiché sui fondi del Pnrr viene finanziata la casa di comunità e l’Asp rappresenta l’esigenza di spostare gli ambulatori di via Malta. Noi, lavorando all’interno del consorzio universitario, abbiamo stabilito di dare i locali della Capuana al consorzio universitario e salvare il corso di Medicina e Chirurgia. E' stata fatta una convenzione affinché l’edificio sia destinato a istruzione univesitaria.
Annalisa Petitto: La ricostruzione che è appena stata effettuata ha delle zone d’ombra del periodo precedente. E’ giusto che si sappia che nei primi anni ’90 e qui ci sono consiglieri comunali che votarono questo atto di indirizzo l’ex ospedale fu votato a sede universitaria. Fu una delibera della giunta regionale a cui seguì un decreto del presidente della Regione e a cui seguirono dei decreti di finanziamenti per destinarlo a sede universitaria. Noi da allora aspettiamo che sia fatto. Piuttosto che andare a cercare aule e corridoi nelle varie scuole forse era lì che andava fatta sloggiare l’Asp. La medicina del territorio in questi anni ha occupato il Vittorio Emanuele in maniera abusiva e ben prima del colpo di coda a firma di Musumeci e Razza.
E infine un'altra domanda da parte della giornalista Ivana Baiunco. Kant diceva “Il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me” per voi cosa sono l’etica e la morale?
Roberto Gambino: L’etica e la morale sono temi altissimi ma ciascuno di noi può dare le interpretazioni che ritienie più opportune. A parte i singoli elementi che si vanno a intercalare nell’amministrazione comunale. Se l’etica e la morale sono il punto di riferimento da seguire è chiaro che viene più facile. L’etica e morale sono etica e morale collettive. Mirare alla gestione del bene comune che è l’unico bene che si deve tenere in conto. Al di là del singolo compito che il sindaco va a ricoprire .
Annalisa Petitto: Etica e morale non vanno tenute distinte dal ruolo di sindaco e ciò vuol dire avere la possibilità di guardare gli altri con la schiena dritta. Perché quando si può guardare tutti vuol dire che si è pensato a tutti. Quando puoi andare in qualunque ambiente sociale e trovarti a tuo agio vuol dire che hai raggiunto un rapporto corretto con la collettività. Quando sei sindaco di tutti non solo di chi ti ha votato allora la responsabilità etica e morale prendono il sopravvento. Il sindaco è il difensore di ogni singolo nisseno. Chi chiede qualcosa è perché sta manifestando un bisogno. E quindi bisogna dire di sì ma sapendo anche, quando serve e con chi serve, dire di no.
Alfredo Fiaccabrino (delegato assessore di Angelo Failla): l’etica e la morale per chi amministra è il requisito fondamentale. Perché se devo guidare ho bisogno della patente e così è con la morale se devo fare politica. E la scelta di Angelo Failla di andare da solo non è forse una scelta morale? Mi sto ritrovando felicemente in una squadra composta per la maggioranza donne e questo è un valore aggiunto. E questa è una scelta di libertà. Io sono l’unica parte politica di questa giunta. Vi voglio fare riflettere sul fatto che uno come Angelo Failla che ha sempre fatto parte di un partito decide di rompere e di andare da solo. Sapete cosa c'era che non andava? Che qualcuno ci impone dall’alto delle scelte senza possibilità di dialogo. Angelo Failla ha una squadra di uomini e donne libere. Votate la libertà
Walter Tesauro: l’etica di Kant che è l’etica dell’intenzione e questa è legata al dovere ed è ciò che tu pensi di dovere fare e rispettare per la morale. L’importante è fare senza aspettare che ci sia un premio o che venga addebitata una colpa. Bisogna lavorare liberi per non vanificare tutto ciò che è scritto nei programmi. Sia io che Annalisa Petitto, come avvocati, nella nostra profesisone abbiamo già fatto un giuramento. L’etica è radicata in me dalla nascita poi materializzata nella vita sociale, nel vivere comune, nel rispettare le idee degli altri. I progetti solitari non hanno portato e non portano a nulla. La mia candidatura e il fatto che io mi sia cimentato in questa esperienza, mi auguro che porti me e chi mi sta sostenendo a dare risposte alla cittadinanza, che vedano l’intenzione del dovere perché deve rispecchiare quello che è il ruolo del primo cittadino: il dovere di lealtà e del buon padre di famiglia.
“Ho ammirato sempre le citazioni di Sciascia”
Già, perché leggere Sciascia se si trovano le citazioni su Facebook?
“Caltanissetta si è notevomente distinta anche nel panorama nazionale. La nostra città è finita nelle cronache nazionali per i processi sulle stragi”
Beh, l’importante è distinguersi.
“Sciascia sicuramente avrebbe voluto una città viva”
Sempre avanti, lui…
“Quindi chi capita in questa città deve avere la voglia di tornare”
Idea ambiziosa, ma non esageriamo adesso. Cominciamo con il farli venire questi turisti. Per tornare c’è tempo.
D: “Quali sono le vostre strategie per sviluppare un turismo sostenibile e inclusivo a Caltanissetta?”
R: “Non le abbiamo, dobbiamo trovarle”
OK, onesto
D: “Quali sono le vostre strategie per sviluppare un turismo sostenibile e inclusivo a Caltanissetta?”
R: “Utilizziamo Agrigento”
E poi i maledetti gelesi dicono che non meritiamo di essere capoluogo di provincia. Mah!
“La cittadinanza siete voi e quindi le esigenze non si discutono al palazzo di città tra assessori ma vanno discusse con il popolo”
E noi che pensavamo che i consiglieri comunali ci avrebbero rappresentato. Quindi li paghiamo per rappresentarci, ma dobbiamo fare noi? Dannazione!
Ma scusate… il vostri programmi a cosa servono?
“Ho scoperto stando con la gente che viene fatto un concorso di categoria A per figura specifica di necroforo”
Categoria A? Devo frequentare di più la gente, io! Dove si fa questo concorso?
“Il sindaco è referente della conferenza del piano sanitario regionale ed ha l’opportunità di fare delle osservazioni. E questa ad esempio è una cosa che va sfruttata al massimo”
Le osservazioni ci salveranno.
“Potremo essere fautori di incentivare la Provincia ad intervenire”
Se la troviamo, la Provincia…
Comunque fautorizziamo l’invio di un e-mail al Consorzio, e abbiamo fatto tutto il nostro dovere. Bravi.
“Per me quello dei giovani è un punto debole visto che per 3 anni li ho avuti come presidente del consorzio universitario”
Non si capisce se si è affezionato o disincantato. Mi sa che non lo sapremo mai…
“I progetti validi sono quelli di cui le scuole hanno bisogno”
Quindi niente cocktail bar nelle scuole? Peccato.
Come vorrei avere il tempo di continuare!
Siete fonte inesauribile, forse involontaria, di ilarità. Chi più, chi meno, chi magari per niente ma, mi dispiace e mi scuso, il calderone è quello.
Ci sarebbe da ridere se…
A leggere talune domande e le risposte dei candidati, verrebbe voglia di cambiare residenza, o forse, meglio sarebbe invece – in maniera molto cortese – invitare alcuni a cambiare professione e altri a rinunciare alla candidatura…alcune affermazioni sembrano fuoriuscire solo per produrre aria, senza collegamento cerebrale. Si parla di attrarre il turismo…sanno costoro che abbiamo un patrimonio inestimabile costituito dall’eredità dello zolfo? e la via dei frati? sconoscono quale traino potrebbe avere l’attuale trend indotto dai cammini! Parlano di privilegiare la produzione del territorio…dove possono i turisti, o i locali, gustare il cibo semplice, in una Città dove le antiche osterie (le vere osterie di una volta con il tovagliato in tessuto a scacchi bianco e rosso per intenderci) sono state rimpiazzate da ristoranti “gourmet” o esotici? E tanto ancora si potrebbe elencare! Dovrebbero essere attuate politiche utili a far rivivere la Città, in base agli effettivi bisogni che il territorio stesso, in tutte le sue forme, reclama. Sviluppare progetti in tal senso, questo dovrebbe essere il fine. Speriamo che l’elettorato si esprima in maniera consapevole e responsabile, poiché a farne le spese, per scelte sbagliate, sarà ancora una volta la Città…che qualcuno ci aiuti!
✊
Chiunque avrà l’ onore di governare la nostra città dovrà rimboccarsi le maniche. I cittadini citati dai vari candidati non hanno più intenzione di tacere e restare immobili. Lo hanno dimostrato fortemente in relazione al discorso policlinico a Caltanissetta. Qualcuno parla di approfittare di Agrigento come input per risollevare le sorti di Caltanissetta. Che si diano da fare seriamente affinché i turisti non vengano a visitare le ” rovine” di Caltanissetta insieme ai templi di Agrigento…
I candidati sindaci tengano in mente che li stiamo ascoltando e abbiamo letto il loro programmi.
Sappiamo chi ha fatto cosa, e quando.
Sappiamo chi è stato presente ma inattivo fino ad adesso.
Sappiamo che dire è più facile che fare. Ma che poi alle parole devono seguire i fatti.
E comprendiamo che, a volte, chi fa può anche sbagliare. Ma chi non fa, non sbaglia mai. Troppo facile però…
E state attenti ai cambi di casacca…
Nel caso, cominciate a vergognarvi adesso.
Appena eletti, Sindaco e Assessori dovrebbero aprirsi a confronti con i cittadini. State facendo tante promesse e dovete mantenerle. Lavorerete per noi, ricordatelo.
E voi 456 candidati consiglieri… cominciate a studiare e prendete seriamente questo impegno che la maggior parte di voi in questo momento non sa neppure cosa sia e cosa comporti.
E non accetteremo sindaco o assessori part-time. Quindi voi professionisti non pensiate di fare due lavori. È già difficile fare bene un lavoro solo.
Vi stiamo ascoltando, stiamo prendendo appunti, e chiederemo ragioni.