Pubblicato il: 19/06/2024 alle 09:02
Nelle ultime ore abbiamo assistito ad un violento e vergognoso attacco personale alla candidata Sindaco di Caltanissetta, Annalisa Petitto, che nulla ha a che vedere con la normale dialettica politica, soprattutto da parte di alcuni esponenti nisseni del M5S che, oltre ad offese personali, pubblicano foto della candidata Petitto a testa in giù (poi rimosse in seguito alle numerose proteste e segnalazioni), richiamando alla mente bui periodi fascisti.
Probabilmente alcuni esponenti non paghi dell'aver dato credito (con tanto di foto e video apparse sui vari social), durante il primo turno, a discutibili personaggi in trasferta che tentavano di diffondere notizie false e diffamatorie, non hanno compreso che questi attacchi potrebbero diventare bene un incitamento all'odio nei confronti dell'unica candidata donna che ha avuto solo la “colpa” con la sua tenacia, la sua competenza, i suoi programmi ed il suo sorriso, di avere battuto (democraticamente) il sindaco uscente al primo turno.
Esprimo a nome del Partito Democratico provinciale tutta la solidarietà ad Annalisa Petitto per questi vergognosi attacchi e mi auguro che gli esponenti regionali e nazionali del M5S e il candidato sindaco del centrodestra, prendano posizione ed esprimano anche loro solidarietà alla candidata Petitto, attivandosi per porre fine alla macchina del fango ed all'incitamento all'odio che potrebbero avere gravi ed incontrollate conseguenze. Il sindaco uscente di Caltanissetta, Gambino, componente del Comitato Nazionale del M5S, ed il presidente del Consiglio Comunale Magri, dichiarando apertamente di appoggiare il centrodestra al ballottaggio, smentiscono le dichiarazioni del Presidente Conte che il M5S non avrebbe fatto “mai più alleanze con il centrodestra” e che “il campo dove si colloca il M5S è quello progressista alternativo alla destra.
Apprezzo il comunicato ufficiale del Coordinatore Regionale del M5S, Nuccio Di Paola, nella parte in cui smentisce nettamente le dichiarazioni di Gambino e Magrì che, evidentemente, parlano a titolo personale.
Tuttavia la motivazione data da Di Paola, di lasciare liberi gli elettori del movimento, sol perché il Partito Democratico avrebbe dovuto appoggiare Gambino al primo turno, sembra solo una ripicca nei confronti del Partito Democratico nisseno e della consigliera Petitto che in questi anni hanno fatto un'opposizione dura, ma sempre leale e all'interno del recinto della dialettica politica, senza mai attaccare o offendere personalmente, né l'ex sindaco né altri esponenti dell'amministrazione.
Opposizione, peraltro, fatta anche da quegli esponenti del centrodestra con i quali l'ex sindaco e l'ex presidente del consiglio comunale vogliono convolare a nozze. Gambino ha perso al primo turno perché gli elettori, liberamente e democraticamente, hanno scelto di dare fiducia ad Annalisa Petitto. Ed i numeri, a differenza di quello che dice Di Paola, confermano che Annalisa Petitto era ed è la scelta giusta.
Da parte di Di Paola, tuttavia, mi sarei aspettato una presa di posizione netta, forte e chiara contro il centrodestra. Come quella che ha fatto a Gela dove ha fatto, testuali parole, “un grande appello alla città e agli elettori affinché questa città non venga consegnata a Cuffaro”.
Mi chiedo se questo appello valga solo per Gela e se a Caltanissetta, invece la città possa essere consegnata (con il palese aiuto di esponenti di primo piano del M5S nisseno che, a quanto pare, alle europee avevano già fatto le prove generali votando il candidato di Forza Italia in quota Cuffaro, anziché i propri candidati) alla destra di Meloni, Salvini, Cuffaro e Schifani, che hanno approvato l'autonomia differenziata a danno delle regioni del sud (e dei siciliani in particolare), che hanno politicamente fallito nella gestione della sanità, che tentano di calpestare ogni giorno i diritti civili e di censurare, in maniera anche violenta, ogni forma di dissenso o di critica al governo. Chi dice di avere come collocazione naturale il campo progressista dovrebbe essere conseguenziale e fare seguire alle parole i fatti, che si tratti di Gela, Caltanissetta, Roma o Bruxelles e votare per Annalisa Petitto.
Massimo Arena
Presidente Provinciale del Partito Democratico Federazione di Caltanissetta
ma qual’è il vostro problema? voi non avete appoggiato il m5s ma volete il loro appoggio? secondo quale criterio?
Sconvolgente ancora a parlare di cuffaro. Invece di parlare di programmi, continua a
parlare del sesso degli angeli, rompendo le scatole alla sola persona politica che ha onestamente pagato per quello che ha fatto e che è riabilitato a tutti gli effetti. Continuate così
Il Presidente Provinciale del pd dice: “Chi dice di avere come collocazione naturale il campo progressista dovrebbe essere conseguenziale e fare seguire alle parole i fatti, che si tratti di Gela, Caltanissetta, Roma o Bruxelles e votare per Annalisa Petitto”. Ma la coalizione della candidata Petitto è progressista? A me sembra una “grande insalatona elettorale” quindi: giusto non fare apparentamenti, giusto lasciare liberi gli elettori di esprimersi, legittimo che Gambino o altri “riflettono” dicendo che non vorranno votare la candidata. Una coalizione di tipo progressista c’era ed il pd (legittimamente o no) non ha ritenuto di appoggiarla.
L’analisi Di Massimo Arena è precisa e puntuale, come può il Sindaco uscente pretendere l’appoggio per la ricandidatura quando per cinque anni non ha mai ascoltato le sollecitazioni della consigliera Petitto, dei consiglieri di opposizione e anche dei suoi stessi consiglieri maggioranza che poi alcuni lo hanno abbandonato. Ha lasciato la città con strade piene di buche, citta senza il minimo di decoro, verde pubblico in completo abbandono i vialetti della villa Amedeo uno sterrato e la scerbatura delle due ville proprio l’anno scorso è stato effettuato in agosto inoltrato, le poche fontane che ci sono in perenne abbandono e tanto altro denunciare, sanità ed etc. etc. Oggi per controbattere queste denunce fatte in passato si copre di fanco la candida a Sindaco con inglobili attacchi che colpiscono prima che l’azione politica la persona umana,avete scoperto il vero volto, se questa città per il futuro conta su questo modo di fare politica e risollevare le sorti siamo messi proprio male.
Dopo l’amara e cocente sconfitta è chiaro a tutti che la parola d’ordine di Gambino è “dopo di me il diluvio”.