Pubblicato il: 22/10/2015 alle 08:04
Le segreterie confederali di CGIL CISL UIL di Caltanissetta e i loro rappresentanti Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro hanno diffuso una nota nella quale informano di avere chiesto una formale convocazione alle stazioni appaltanti dei lavori sulla viabilità extraurbana per capire il programma dei lavori ordinari e straordinari già programmati ed in gara. La sensazione del sindacato è “la palese latitanza degli enti pubblici ad iniziare dalla provincia di Caltanissetta che ha competenza diretta”.
A seguire il testo della nota: “La Sicilia va sempre più indietro. L'emergenza che ha colpito l'isola negli ultimi mesi non solo non è più governabile ma non si vede, allo stato attuale, alcuna volontà di governarla.
Si viaggia nel più totale disinteresse per le esigenze dei siciliani, siano esse lavorative o, perché no, semplicemente turistiche.
Per un cittadino del comprensorio nisseno farsi balenare l'idea di raggiungere Palermo, il capoluogo, centro di interessi di ogni tipo, diventa un incubo: nella migliore delle ipotesi in automobile impiegherà circa 3 ore, in bus o treno 4.
Ma ecco che a questo punto arriva il paradosso: non ci sono treni e, come se non bastasse, mancano anche i servizi sostitutivi.
Frane, dissesti idrogeologici e disagi di ogni tipo uniti ad un totale appiattimento politico hanno di fatto interrotto i collegamenti con il capoluogo.
Morale: Gela, Caltanissetta e dintorni risultano isolate.
Non crediamo sia retorico affermare che tale situazione sia inaccettabile nel terzo millennio.
Nell'era dei collegamenti interplanetari un gelese impiega 8 ore di viaggio per fare andata e ritorno da Palermo (lo stesso tempo si impiega per raggiungere New York) su strade che non sono neppure degne di essere chiamate tali.
Si dice che anche la sopportazione ha un limite, crediamo che quel limite sia stato abbondantemente superato.
Appare oltremodo oltraggioso nei confronti dell'intelligenza di tutti non riuscire a trovare soluzioni immediate per ripristinare normali collegamenti viari e ferroviari.
Nell'era della globalizzazione, dell'europeismo, dell'essere cittadini del mondo si chiede soltanto di essere Siciliani, probabilmente meno dell'essere cittadini normali.