Pubblicato il: 27/02/2014 alle 08:23
Il Gup di Palermo Daniela Cardamone ha condannato all'ergastolo Samuele Caruso, imputato dell'omicidio della 17enne Carmela Petrucci e del tentativo di uccidere la sorella di lei, Lucia, di 18 anni, sua ex fidanzata. La sentenza e' stata emessa col rito abbreviato e riconosce alla famiglia Petrucci un risarcimento di 500.000 euro. Caruso, presente in aula, e' rimasto impassibile alla lettura del verdetto. Accolta dunque la richiesta del Pm Caterina Malagoli, che aveva sollecitato il carcere a vita per il ventiquattrenne assassino. L'omicidio e il tentativo di omicidio risalgono al 19 ottobre 2012 e avvennero in via Uditore, a Palermo. La difesa aveva chiesto la concessione delle attenuanti e una pena “temporanea”. E' su questo che si e' giocato il processo, in quanto la responsabilita' di Caruso, reo confesso, non e' mai stata in discussione.
Nel corso del giudizio abbreviato sono state effettuate due perizie d'ufficio per accertare la capacita' di intendere e di volere dell'imputato. Un primo esame aveva portato gli esperti nominati dal giudice a ritenere Caruso parzialmente incapace al momento in cui fu commesso il delitto. Un secondo accertamento ha invece escluso questa circostanza. Caruso attacco' le sorelle Petrucci nell'androne del condominio in cui abitavano con i genitori. Voleva punire Lucia per aver messo fine alla loro relazione. Le due ragazze stavano rientrando da scuola e Carmela fu colpita per prima a coltellate. Mori' subito per la grave emorragia, mentre Lucia si salvo' grazie all'intervento di un vicino che mise in fuga l'assassino. Caruso venne arrestato poche ore dopo dalla polizia in una stazione ferroviaria secondaria. “E' stata riconosciuta l'efferatezza di questo crudele omicidio. Il giudice non ha dato nemmeno le attenuanti generiche e ha inflitto una pena adeguata alla britalita'”, ha commentato il Pm Malagoli. “Non parliamo di successo, e' morta una ragazza e un'altra e' rimasta orfana della sorella. La famiglia ritiene che sia una sentenza giusta per l'efferatezza del delitto e per i motivi abietti e futili che lo hanno accompagnato”, ha affermato l'avvocato Marina Cassara', legale di parte civile della famiglia Petrucci, e' stata accanto ai genitori di Carmela e alla sorella Lucia, che hanno lasciato l'aula senza fare dichiarazioni. La madre di Carmela era in lacrime.