Pubblicato il: 02/08/2021 alle 17:36
Dolce & Gabbana sono forse i più grandi ambasciatori della Sicilia nel mondo con le loro collezioni di moda ispirate ai colori, ai sapori e alle tradizioni dell'Isola, con le sfilate organizzate nella Valle dei Templi, con gli spot girati per promuovere turisticamente la nostra regione. Solitamente i due stilisti non sbagliano un colpo, ma a volte capita di urtare la sensibilità di qualcuno, come quando uno spot sulla Cina (una giovane donna cinese che mangiava piatti della cucina italiana come pizza, spaghetti e cannolo con le tradizionali bacchette) provocò durissime accuse di razzismo e sessismo a Dolce & Gabbana. Ora è uno spot sull'ultima collezione della casa di moda girato a Gela a far discutere. Lo spot è stato rilasciato da poche ore e sui social viene presentato come un video che parla di «una Sicilia inaspettata e istintiva, sublimata dall'unica visione estetica di Juergen Teller per la campagna #DolceGabbana #DGFW21 e arricchita da suoni speciali, concepiti e composti dal fotografo stesso dalla propria esperienza sul set».
Dolce e Gabbana stato attenti anche agli animalisti e ci tengono a sottolineare che «Ettore, l'asino ragusano presente nella campagna, è stato curato e protetto per tutta la durata della ripresa sotto la supervisione di un veterinario qualificato, che ne ha monitorato la salute durante il trasporto e mentre era sul set». Ma sui social gli stilisti sono finiti nel mirino di alcuni siciliani non per gli animali, ma per la location scelta, ovvero Gela. E se qualcuno si dice contento di rivedere gli scorci della sua città in uno spot che fa il giro del mondo, altri si lamentano. «Ho letto alcuni commenti “Grazie per aver scelto la mia città per lo spot”. Ma grazie di cosa esattamente? – scrive per esempio Daniela – Non ci trovo nulla di positivo per Gela in questa pubblicità , onestamente. La loro influenza mediatica è molto alta, e hanno mostrato uno scorcio di Gela sporco, transennato, abbandonato a sé stesso. Non si vede la scalinata, tantomeno la piana di Gela. Avrebbero potuto scegliere molteplici location per lo spot, la Torre di Manfria, Castelluccio. Acropoli, Mura Timoleontee. O più semplicemente , la spiaggia. Ah no,lLa pubblicità per la collezione ispirata alla Sicilia l’hanno girata sulla spiaggia di Fuerteventura, mi pare logico!!!».
«Non vorrei essere polemica – rincara la dose Elisa – ma avevamo cosi tanti bei posti da offrire, che la scelta del belvedere (che di bello da vedere non c'è proprio nulla) io non l'ho capita. C'è chi dice: "meglio di niente" Io non direi… non è proprio un bel biglietto da visita per la nostra città». «Con tanti posti belli hanno scelto i più brutti», aggiunge Anna Maria. E Marco sentenzia: «Non acquisterò mai un capo Dolce&Gabbana, da stamattina guardo la pubblicità e vi assicuro non esiste una location più brutta di quella gelese . Mi dispiace, sono amareggiato e offeso». «Amareggiato e offeso? – risponde Filippo – È già tanto che nominano Gela, potevano scegliere decine di città oggettivamente più attraenti per il brand e invece hanno scelto gela, hanno scelto quell'angolo che può essere giustamente discutibile. La verità è che siamo bravi soltanto a lamentarci».(La Sicilia.it)