Pubblicato il: 24/12/2013 alle 14:54
Un ex agente della polizia penitenziaria, imputato di reati di mafia, si è suicidato stanotte nel carcere di Caltanissetta. Lo rende noto il segretario generale aggiunto del sindacato degli agenti di custodia Osapp, Domenico Nicotra. Il qualche specifica che a nulla sono valsi i soccorsi immediatamente prestati al recluso, Rosario Bellavia, 50 anni, che è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Elia e vi è deceduto poco dopo l'arrivo. “Mentre i media nazionali inspiegabilmente dipingono come dei carnefici i poliziotti penitenziari -commenta Nicotra- la realtà quotidiana è completamente all'antitesi perché, appunto, è solo la polizia penitenziaria che sistematicamente salva le vite di molti detenuti che vorrebbero rifugiarsi nella morte. Il sistema penitenziario italiano -conclude il sindacalista- ha tantissime lacune ma in assoluto l'unica certezza positiva è la polizia penitenziaria che con un organico sottodimensionato assicura quotidianamente la sicurezza nelle patrie galere e con essa, soprattutto nei giorni di festa in cui si spengono i riflettori, l'unica presenza costante per la popolazione detenuta”.
Bellavia era originario di Siculiana ed era attualmente sotto processo con l'accusa di concorso in associazione mafiosa nell'ambito del processo “Nuova cupola”. Ancora non chiari i dettagli della vicenda di cui si sa pochissimo. L'unica cosa certa è che Rosario Bellavia è stato trovato morto in cella. L'ipotesi del suicidio, peraltro, è stata paventata con innumerevoli scritti inviati ai suoi familiari che al suo legale di fiducia, avvocato Salvatore Pennica.
Quest'ultimo ha raggiunto poco fa l'obitorio di Caltanissetta dove Bellavia è stato trasportato per rendersi conto di persona di quanto accaduto. I familiari dell'uomo morto vogliono fugare ogni ragionevole dubbio sulla morte dell'ex agente di Polizia Penitenziaria.