Pubblicato il: 05/11/2014 alle 09:48
Processo da rifare per due dei tre imputati del processo Nuovo Mandamento, sulla faida fra tabutari esplosa a San Cataldo. La prima sezione penale della Cassazione ha annullato le condanne inflitte dalla Corte d'Assise d'Appello di Caltanissetta all'impresario di pompe funebri Dino Calì, condannato a 20 anni per associazione mafiosa, detenzione d'armi e come mandante del cugino Totò anche lui titolare di una agenzia funeraria, e al bracciante Salvatore Lombardo, che era stato condannato per associazione mafiosa a 4 anni e 8 mesi. La Suprema Corte invece ha rigettato il ricorso di Enzo Mancuso, uno dei tre sicari che sparò a Stefano Mosca, parente di Dino Calì e nipote di Totò Calì, anche lui proprietario con i fratelli di un'agenzia di onoranze funebri che scampò ad un agguato. Per Dino Calì e Salvatore Lombardo – difesi dagli avvocati Antonio Impellizzeri e Pietro Sorce – sarà dunque necessario un altro processo, che sarà celebrato a Catania in quanto a Caltanissetta non esiste una seconda sezione giudicante. I familiari di Calì e Stefano Mosca e l'associazione antiracket Rosario Livatino sono parte civile con gli avvocati Raffaele Palermo e Rossella Giannone.