Pubblicato il: 11/12/2013 alle 16:34
Ci sono pure 8 imprenditori del Nisseno fra i 69 indagati in Italia dalla Procura di Cosenza e dalla Polizia stradale, che hanno ritirato le otto licenze rilasciate alle aziende locali di trasporti su gomma che negli ultimi tre anni hanno garantito il servizio, facendo viaggiare migliaia di passeggeri con pacchetti turistici durante le quattro stagioni. Epicentro dell'inchiesta è Panettieri, paesino in provincia di Cosenza, dove al Comune il rilascio delle licenze avveniva abbastanza veloce, tant'è che in manette è finito pure il sindaco. Secondo gli esiti dell’indagine i 69 indagati compresi i nisseni avrebbero versato la somma di mille al Comune per avere la licenza e stabilire lì la sede legale dell’attività imprenditoriale. Un escamotage che secondo gli esiti dell’indagine avrebbe permesso al Comune di Panettieri di incassare in tre anni la somma di 200 mila euro. Nel registro degli indagati sono finiti i nomi del nisseno Massimo Indorato di 33 anni, dell’imprenditrice Rosa Giuffrè, di 48 di Vallelunga Pratameno, dei mazzarinesi Albino Alessi di 49 anni, Fausto Barresi di 34 e Vincenzo Barresi, di 44. Sbirciando l’elenco dei 69 indagati spunta il nome della buterese Debora Rita Federico di 34 anni, del gelese Costantino Antonio Emanuele Rapotez, di 36, e di Concetta Maria Rita Carfì, di 43 anni tutti denunciati a piede libero per associazione a delinquere e falso.
“Le aziende erano reali- ha precisato il comandante della polizia stradale cosentina Antonio Provenzano – le sedi fittizie. Abbiamo riscontrato che un'azienda risultava avere la sede legale in una stanza da letto di un'abitazione privata, un'altra aveva indicato come autorimessa un piccolo garage dove poteva sostare un motorino e non un pullman”.