Pubblicato il: 27/06/2013 alle 18:22
Mattinata di tensione, quella di oggi, legata allo sfratto della famiglia Musco dal proprio appartamento al civico 90 di via Borremans, a Caltanissetta. Lo sfratto è diventato esecutivo ma è stato preceduto dalle proteste del nucleo familiare, genitori e due figli – un uomo e un donna – uno dei quali ha minacciato di suicidarsi gettandosi dal balcone. Mentre la moglie, anziana e sofferente, s’è attaccata al letto perché non voleva andare via dall’abitazione. Per quasi tutta la giornata sono stati mobilitati i soccorritori del “118” – un’ambulanza è rimasta davanti al palazzo fino al primo pomeriggio – insieme ad una squadra dei vigili del fuoco, ad una Volante della Polizia e ad una pattuglia dei vigili urbani che hanno presidiato la zona fin quando la procedura è stata eseguita dall’ufficiale giudiziario. Sono state ore di tensione, tra urla, tentativi di mediazione e forze dell’ordine in allerta per garantire l'ordine e per impedire agli sfrattati di compiere gesti clamorosi. Il caso giudiziario della famiglia nissena si trascina da tempo e ieri giunto all'epilogo. Sulla vicenda ha avviato una mediazione anche la Questura, che ha trovato la disponibilità di padre Alessandro Giambra – parroco della chiesa di San Pio X – il quale ha deciso di ospitare i quattro membri della famiglia Musco nel centro di accoglienza “Madre Speranza”, fin quando non troveranno una sistemazione diversa. Non è la prima plateale protesta quella messa in atto dalla famiglia Musco per evitare di restare senza un tetto. Una battaglia che hanno portato nelle aule del Palazzo di Giustizia, chiedendo anche la solidarietà dei nisseni.