Pubblicato il: 10/02/2015 alle 18:04
“In qualità di Capogruppo del Movimento 5 Stelle dichiaro pubblicamente di non aderire all’iniziativa denominata “Farmacie di quartiere”. L’iniziativa è nata dalla volontà del consigliere Magrì con un metodo non condiviso e, quindi, non condivisibile. Sarebbe stato più democratico se il consigliere Magrì, piuttosto che comunicare durante una riunione coi cittadini di avere già preso contatti per la realizzazione del progetto sperimentale “le farmacie di quartiere”, si fosse confrontato con me per vagliare anche le mie eventuali proposte”. La capogruppo del Movimento Cinque Stelle al Consiglio comunale, Valeria Alaimo, prende le distanze dall'iniziativa promossa dal consigliere dello stesso partito, Giovanni Magrì. “Inoltre non ho condiviso la comunicazione poco chiara fornita a mezzo stampa dallo stesso: non si può dire una cosa in un comunicato e un’altra in una intervista. Poco chiaro risulta come i cittadini indigenti dovranno documentare tale status: dapprima è stato detto con autocertificazione, adesso con modulo fornito dalla farmacia. Per me l’autocertificazione non è il metodo migliore né il più trasparente”, aggiunge la consigliera grillina.
“Pur ritenendo il progetto in linea di principio lodevole, non vivo di approssimazione. A mio giudizio, prima si redige un progetto coi numeri alla mano e, solo dopo avere chiesto le adesioni dei consiglieri ed aver fatto un calcolo di quanto si potrebbe accantonare con le donazioni, si può parlare di percentuali. Con tale progetto, non strutturato adeguatamente e definito sperimentale dallo stesso proponente, si andrebbero ad aiutare solo alcune persone, peraltro autodefinitesi indigenti. A mio avviso, alla luce dei sempre minori trasferimenti da parte di Stato e Regioni in molti settori fondamentali come la scuola e la sanità, sarebbe stato più opportuno creare un fondo e decidere, insieme, come investire al meglio tali soldi”, è il parere di Valeria Alaimo in una nota.
“Penso ad esempio alle nostre scuole ed ai nostri bambini. Alcune scuole elementari sono sprovviste di beni necessari per l’igiene come sapone per le mani e carta igienica ed i genitori sono costretti ad autotassarsi; si potrebbe pensare all’ammodernamento degli arredi scolastici. Non credo che non vi siano altri problemi per le scuole locali e quindi per i nostri concittadini. Dobbiamo pensare a realizzare progetti che avranno ricadute durature su una intera città, aiutando quante più famiglie possibili e con la massima trasparenza”, conclude la consigliera del M5S.