Antonio Campione, 51 anni, avvocato cassazionista e Consigliere Giuridico dell’Assessore Regionale dell’Economia, ha seguito la crisi del corona virus per la nostra testata e all’inizio della Fase Due fa il punto della situazione.
Avvocato Campione, siamo nella fase due…
Meno male. Sono stati due mesi durissimi. Con il senno di poi dobbiamo dire che le misure assunte sono state eccessive, quanto meno per la loro durata. Ma certamente il governo nazionale ha gestito male tutta la situazione e ha dato un duro colpo al nostro sistema economico. La priorità attuale è ripartire subito.
Quali sono stati gli errori del governo, secondo lei?
Ne indico quattro:
1) non ha saputo prevedere la diffusione del virus e non ha voluto chiudere subito le parti più colpite del paese, che purtroppo hanno contribuito al contagio nelle altre regioni: ricordiamo tutti gli aperitivi milanesi del Segretario del PD Zingaretti e le cene al ristorante cinese del Sindaco di Bergamo Giorgio Gori;
2) la decretazione durante la quarantena è stata confusa e inadeguata, per tacere dei rilievi di incostituzionalità avanzati da illustri giuristi come Sabino Cassese;
3) il ritardo nella ripartenza che ha affossato la nostra economia già in crisi: si parla di un calo del PIL del 10%, con tutte le nefaste conseguenze sul nostro debito pubblico;
4) la farsa degli aiuti alle partite IVA chiuse per due mesi e davanti a un periodo di paura e di crisi: banche e finanziarie non hanno sospeso alcuna rata, tranne qualche istituto radicato nei territori, come le banche locali, che hanno una sensibilità molto spiccata nei confronti dei clienti; la famosa ‹‹potenza di fuoco›› doveva consistere in erogazioni a fondo perduto alle imprese e ai professionisti ma si è risolta in prestiti garantiti, quindi debiti, che si sono incagliati nelle maglie della burocrazia.
A proposito di partite IVA, ci sono proteste dappertutto, anche qui a Caltanissetta…
Hanno ragione. Ripeto: milioni di lavoratori autonomi che mantengono letteralmente il paese sono stati costretti a chiudere per due mesi sulla base di provvedimenti formalmente illegittimi che sono stati rispettati solo sulla base di un patto sociale – aiuti concreti dopo la fine dell’emergenza – che il governo ha tradito. Sono disponibile, nell’esclusivo interesse della mia città, a raccogliere le istanze delle partite IVA nissene e portarle alla valutazione del governo regionale per trovare soluzioni immediate ed efficaci che possano aiutare Caltanissetta nella ripresa, che sarà difficile.
Cosa si dovrebbe fare adesso?
Lo avevo già detto a questa testata qualche settimana fa: fermare tutti i pagamenti e azzerare le imposte. Se lo Stato chiede denaro alle partite IVA e gli manda contro gli uffici finanziari il paese va in rovina. Infine, servono erogazioni davvero a fondo perduto, anche a costo di produrre più debito pubblico, come sostengono illustri economisti quali Mario Draghi e Carlo Cottarelli. Lo Stato dovrebbe dire loro: vi ringrazio per esservi fermati due mesi senza fiatare e vi ricompenso con una somma di denaro che vi faccia ripartire. Ma non lo farà.
Come vede la situazione specifica della Sicilia?
La Sicilia è stata toccata di striscio dal contagio. Siamo lontani dalle rotte del commercio mondiale che hanno portato il virus nel nostro paese: da un male stavolta è venuto un bene. Siamo un’isola e arrivare qui è difficile: anche in questo caso un difetto ci ha giovato. Infine, se mi permette, il governo regionale e il sistema sanitario hanno fatto benissimo la loro parte, a dispetto di quelli che ci ritengono inferiori e ai quali non vale neppure la pena di rispondere. L’avevo detto e lo ripeto: possiamo e dobbiamo ripartire prima anche perché la nostra economia è basata sul turismo e la stagione turistica non può subire ulteriori slittamenti. Basta osservare tutte le cautele del caso, come mascherine, guanti, igienizzanti e distanziamento sociale, come hanno fatto in Svezia, che è già fuori dall’epidemia, e possiamo riprendere una vita quasi normale. Spero anche che le previsioni di alcuni luminari come il Prof. Giulio Tarro si avverino: con l’estate e il caldo il virus morirà.
Come vede la situazione specifica di Caltanissetta?
Caltanissetta vive di terzo settore e qui la sofferenza delle partite IVA è molto evidente. L’unica iniziativa che può assumere l’Amministrazione Comunale consiste nella riduzione e nel rinvio dell’esazione delle tasse locali, anche se sarebbe meglio azzerarle del tutto. Tutto il resto è nelle mani del governo regionale, che sta muovendo il sistema dei finanziamenti pubblici grazie alle leggi in materia finanziaria ispirate dal Vicepresidente Gaetano Armao, e del governo nazionale, che sinora ha fallito: ma vediamo il cosiddetto ‹‹Decreto Maggio››. In questi casi le divergenze politiche non contano: occorre salvare il paese.