Pubblicato il: 11/07/2013 alle 10:26
Presunti favoritismi per i ricoveri in ospedale all'ospedale di Cefalù, nonostante le file d'attesa. E' un'indagine ancora tutta da esplorare, da approfondire, quella affidata ai carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Palermo su delega della Procura di Termini Imerese. In queste ore i carabinieri stanno effettuando perquisizioni presso la direzione ed alcuni reparti di chirurgia dell’Ospedale “San Raffaele-G. Giglio” di Cefalù. Le indagini, coordinate dal Procuratore Capo Alfredo Morvillo e dirette dai sostituti Giacomo Brandini e Simone De Roxas, hanno consentito ai Carabinieri del Nas siciliano di accertare una sistematica gestione privatistica della struttura pubblica da parte del Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale del nosocomio, il quale – secondo gli inquirenti – con la compiacenza dei colleghi anche di altri reparti, permetteva a suoi pazienti, visitati privatamente presso una importante struttura poli-specialistica ed una clinica privata convenzionata di Palermo, di eludere le normali procedure per la programmazione dei ricoveri, accedendo al nosocomio – in urgenza – attraverso il Pronto Soccorso e scavalcando le liste d’attesa, a scapito di malati (anche oncologici) che attendevano da tempo di essere operati. Inoltre i Carabinieri del Nas hanno rilevato diversi casi di persone sottoposte ad interventi senza essere ricoverate, con conseguenti somministrazioni (per la terapia del dolore) di farmaci stupefacenti che, per giustificarne l’impiego, venivano annotate nelle cartelle cliniche di ignari pazienti. Gli investigatori del Nas stanno approfondendo il giro di affari ed i profitti delle attività illecite da parte degli indagati anche per individuare possibili complici inseriti anche nelle strutture pubbliche saniterie.