(di Fabrizio Bertè, La Repubblica) Diagnosticavano falsi tumori e rifacevano il seno alle loro pazienti a spese dello Stato. Sono stati condannati a tre anni e sei mesi, con l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, i medici Letterio Calbo, Enrico Calbo e Massimo Marullo. Lo ha deciso il tribunale collegiale di Messina, presieduto dalla giudice Adriana Sciglio. I tre medici sono stati giudicati colpevoli di truffa ai danni dello Stato. Secondo l'accusa, diagnosticavano falsi tumori o la necessità di sostituire protesi mammarie già impiantate. A preoccupare gli inquirenti era stata la facilità con la quale i tre sanitari praticavano interventi demolitori, per poi rifare il seno alle pazienti. Interventi che spesso, tra l'altro, non davano il risultato sperato e che bisognava anche ripetere.
Ora i tre medici dovranno risarcire sia il Policlinico universitario Gaetano Martino, rappresentato in giudizio dall'avvocato Carmelo Scillia, sia l'unica paziente che si è costituita parte civile, difesa dall'avvocato Luigi Giacobbe. A sei anni di distanza dal rinvio a giudizio, sette se si considera la fine dell'inchiesta, dunque, si è chiuso il processo. I condannati sono il professor Letterio Calbo, 75 anni, per tutti Elio, all'epoca dei fatti nel reparto di Endocrinochirurgia del Policlinico, il suo vice Massimo Marullo, 65 anni, e il dottor Enrico Calbo, 46 anni, figlio del professore, all'epoca specializzando nello stesso reparto diretto dal padre. I tre medici erano assistiti dagli avvocati Giuseppe Carrabba, Pietro Pollicino, Piero Cami e Giuseppe Lattanzi.