Pubblicato il: 16/02/2015 alle 11:26
L’ex assessore Giuseppe Firrone è intervento in seguito alle dichiarazioni rilasciate dall’assessore Centorbi alla trasmissione radiofonica “Tony Accesi” in merito a due provvedimenti di licenziamento a carico di due dipendenti comunali. L’ex rappresentante della giunta Campisi ha voluto sottolineare che “la mancata indicazione dei nominativi dei destinatari dei provvedimenti ai media (è vietato per legge essendo in corso l’istruttoria), ha avuto Il solo risultato è quello di insinuare il dubbio nei confronti dell’intero ceto dei dipendenti comunali, composto per la parte prevalente da onesti lavoratori”.
Il comportamento, secondo il parere di Firrone, “non è adeguato né per un rappresentante politico del Comune né per chi si identifica con una giunta di moderati” e non in linea con “la formazione e sensibilità, sia politica che di Dirigente Sindacale” dell’assessore Centorbi “che oggi appare purtroppo ingiustamente mortificata nei confronti di un modo di fare politica che non possiamo condividere, se come sembra, vorrebbe utilizzare l’influenza mediatica di provvedimenti “punitivi” per lanciare il “messaggio di un cambiamento”, che aimè, date le premesse a cui abbiamo già assistito in questi mesi, si prefigura solo in peggio, raccontando una storia già vissuta a livello regionale”.
“Non è infatti il provvedimento disciplinare che va censurato – continua Firrone -, che, sono certo, sarà stato adottato dopo una attenta istruttoria da parte del Dirigente competente, ma piuttosto il taglio “dimostrativo” dei propri “muscoli” nei confronti di tutti i “cattivi disobbedienti” del quale il provvedimento così presentato ai media viene maldestramente caratterizzato da un Amministrazione in evidente ed affannosa ricerca di una irraggiungibile autorevolezza, che invece deve essere costruita da politiche del personale più concrete di quelle fin ad oggi poste in essere. Portando il caso ai media, nel tentativo di accreditarsi, l’Amministrazione Ruvolo ha dimostrato, oltreché imprudenza, uno scarso rispetto per tutti i propri lavoratori. La mancata indicazione dei nominativi dei destinatari dei provvedimenti ai media (è vietato per legge essendo in corso l’istruttoria), ha avuto Il solo risultato è quello di insinuare il dubbio nei confronti dell’intero ceto dei dipendenti comunali, composto per la parte prevalente da onesti lavoratori. E’ inoltre anomalo che la Giunta Comunale, attribuisca a se compiti propri del Dirigente preposto all’Ufficio che è l’unico che può adottare sia provvedimenti disciplinari che di encomio ai dipendenti, fatto che non può non essere correlato ad una finalità “propagandistica”, e non certo amministrativa.Non possiamo non ricordare un ulteriore e folkloristico tentativo cui abbiamo dovuto assistere durante le feste natalizie. Dopo solo cinque mesi di amministrazione sono stati consegnati degli “attestati di benemerenza”, ad alcuni dipendenti, documenti che, tengo a sottolineare sono assolutamente privi di efficacia giuridica. Tale pratica, che in maniera superficiale ed approssimativa ha avuto la sola conseguenza di predefinire dipendenti di serie A e di serie B, segue esattamente lo stesso filo conduttore della situazione odierna: atto dimostrativo (comunque inefficace) per dimostrare che essere “vicini” all’Amministrazione è conveniente, e chi non lo è viene punito. Concludo, riferendo di più voci che affermano di relazioni sindacali esautorate e mortificate da comportamenti verticistici “forti con i deboli” e “deboli con i forti”, alle quali nessuno sembra nemmeno più tentare di ristabilire il necessario equilibrio, probabilmente per il clima punitivo per i dissenzienti e premiante per i fedeli che si è ormai irreversibilmente generato.E’ ormai chiaro che aumenterà il numero dei Dirigenti e delle Posizioni Organizzative in barba a tutti i pregressi accordi sindacali raggiunti, a danno del personale del comparto.E’ altrettanto chiaro lo “snob” dei Sindacati praticato ormai abitualmente dall’Amministrazione Ruvolo, nell’ambito di tutti i bandi per la solidarietà sociale, che vedono la diminuzione dei posti di lavoro e la mancanza di adeguamento salariale dei relativi contratti. Per non parlare del bando relativo allo sportello unico per immigrati dove, più volte la CISL e l’anolf, avevano richiesto l’applicazione di criteri di equità e razionalizzazione della spesa completamente disattesi a vantaggio di chissà cosa o chissà ché, o forse proprio di nessuno, e soprattutto non per la città. Rimpiango paradossalmente l’appassionato contraddittorio che caratterizzava l’attività dell’Amministrazione di cui ho fatto parte, costatomi pure lesioni e minacce per aver voluto essere giusti ed equi, sostituito oggi da un inquietante silenzio”.