Pubblicato il: 30/10/2013 alle 14:57
Oltre 2.500 gli esuberi nella formazione professionale, segno di una crisi del settore dai contorni sempre piu' drammatici, di cui sono parte anche i 1.780 lavoratori degli sportelli multifunzionali. Per questi ultimi e' stata trovata una soluzione tampone per soli sei mesi con l'affidamento del servizio in house providing al Ciapi di Priolo. E poi c'e' e la crisi della filiera dell'obbligo formativo (circa 1.800 operatori coinvolti), che non percepiscono la retribuzione da circa 20 mesi e che non hanno, ancora certezze sull'avvio delle attivita'. Sono i dati della Cisl che chiede l'avvio del tavolo di confronto “per arrivare alla riforma, separando, una volta per tutte il destino dei lavoratori da quello degli enti”.
In particolare, secondo il grafico fornito dalla Cisl, vi sono i 623 lavoratori licenziati per esuberi strutturali (56 dall’Ancor, 47 dall’Aram, 173 dall’Anfe regionale e 347 dal Cefop); i 61 lavoratori licenziati da enti esclusi dall’Avviso 20 (18 da Informhouse, 8 dall’Iside, 10 da Sicilform, 10 da Ted informatica, 9 da Capaia, 6 da Sigma); i 1192 lavoratori degli enti che hanno avuto la revoca dell’accreditamento (642 dello Ial Sicilia, 120 dell’Aram, 76 dell’Ancor, 19 di Lumen, 8 di Aiprig, 165 dell’Anfe di Catania, 17 dell’Anfes, 145 dell’Irass); i 229 lavoratori sospesi dopo l’esclusione dell’ente di appartenenza dall’Avviso 20 (i 67 dell’Ipf, 67 della Fondazione Cas, 44 dell’Irpaf di Caltanissetta, 20 di Geo informatica di Caltanissetta, 18 dell’Enaip di Caltanissetta, 11 dell’Ecap di Caltanissetta, 2 dell’Interconsult di Caltanissetta); e infine gli esuberi tra I e II Avviso 20 che ammontano a 401 unità.
Per Giovanni Migliore, segretario Cisl Scuola con delega alla formazione, “bisogna trovare una soluzione immediata per i piu' di 2.500 lavoratori licenziati o a rischio licenziamento anche attraverso soluzioni temporanee e transitorie come l'assegnazione al Ciapi di Priolo, attraverso la ricollocazione negli altri enti che operano nella seconda annualita' o anche attraverso un percorso di riqualificazione finanziato dal Piano Giovani”. E non e' piu' rinviabile un confronto fra Regione e sindacati per la gestione degli esodi del personale che ha maturato i requisiti: “Cio' consentirebbe – spiega il sindacalista – non solo di sfoltire la platea degli addetti del settore, ma anche di dare una risposta ai lavoratori coinvolti dallo stato di crisi”. Nonostante le scelte di chiusura dell'albo regionale al 31 dicembre 2008 e il ricorso al Ciapi di Priolo per la gestione delle emergenze, “si rischia la ‘carneficina sociale' per i lavoratori di un settore ormai collassato. Non si possono lasciare i lavoratori nel baratro e, quindi, chiediamo alla Regione il pagamento subito di tutti gli stipendi arretrati, passando immediatamente ad un confronto serio e strutturato per definire in pochi giorni le soluzioni a tutte le emergenze”.
Bisogna, infine, dare risposte ai lavoratori coinvolti dagli esuberi emersi dal passaggio dalla prima alla seconda annualita' per il taglio del 10% dei progetti Forgio (formazione giovani) e Fas (formazione ambiti speciali), nonche' del 50% dei progetti Formazione permanente”.