Pubblicato il: 04/04/2014 alle 08:50
Via vai di nisseni dalla Questura per denunciare le frodi informatiche. Altri due casi sono stati denunciati alla Polizia nelle ultime ore. Il primo è un impiegato nisseno di 34 anni, che ha denunciato che a marzo ha visualizzato un noto sito di annunci on-line perché interessato ad un'auto in vendita. Mostrandosi interessato all’acquisito contattava l’inserzionista alla mail indicata nell’annuncio e, a stretto giro, riceveva conferma del prezzo, fissato in 4.500 euro. I
Il venditore spiegava al nisseno che dal momento che si trovava fuori dall’Italia per motivi di lavoro, l’acquirente avrebbe dovuto pattuire le modalità di pagamento attraverso la società Uschip, fornendo lui stesso mail e numero di telefono.
Il giorno successivo l'impiegato veniva contattato da un sedicente rappresentate della società Uschip – esistente realmente e operante nel ramo dei trasporti – il quale dava tutte le istruzione all’acquirente circa le modalità di pagamento e consegna del mezzo.
L'impiegato nisseno inconsapevole di essere imbrogliato, come concordato, versava un anticipo di 2250 euro su un conto fornito dal sedicente rappresentante della società Uschip. Qualche giorno dopo, il funzionario della società di intermediazione ricontattava l’acquirente e, contrariamente a quanto pattuito, chiedeva il versamento a saldo del pagamento dell’autovettura, poiché la bisarca con il mezzo era ferma alla dogana tra Francia e Italia e serviva il pagamento per sdoganarla.
A questo punto l’impiegato nisseno, insospettito dagli sviluppi opachi dell’operazione e soprattutto sentendo puzza di imbroglio quando il sedicente funzionario non rispondeva più ai numeri di telefono precedentemente forniti, contattava la società Uschip, attraverso canali ufficiali presi dai siti internet e nessuno degli interlocutori riconosceva il nome del fantomatico funzionario e, anzi, avvisando il truffato che la società era a conoscenza che ignoti usavano il nome della loro società per commettere truffe e che era stato segnalato tutto alle autorità.
Un altro nisseno finito nella rete dei cyber imbroglioni è un pensionato di 68 anni, il quale ha denunciato che navigando sul sito internet del www.ilsole24ore.it cliccava su una finestra che proponeva di rispondere ad alcune domande di un sondaggio.Il lettore rispondeva alle domande poste dal questionario e, al termine dello stesso, veniva informato che per aver risposto alle domande aveva diritto ad un omaggio da scegliere tra quattro oggetti visualizzati, effettuando un pagamento di 2 euro quale contributo per le spese di spedizione, che doveva avvenire attraverso la carta di credito.
Il pensionato sceglieva quindi un televisore e inseriva tutti i dati della carta di credito richiesti. Inoltre inviava a mezzo mail, così come richiesto, copia scannerizzata della propria carta di credito per completare l’operazione. Successivamente, collegandosi con il proprio conto online, si vedeva addebitata la somma di 39,99 euro.
“La questura di Caltanissetta – spiega l'ispettore superiore Salvatore Falzone, dell'ufficio di Gabinetto – ritiene necessario e utile ribadire che l’utilizzo su Internet della carta di credito in assenza di supporti speciali quali lettori di smart card e/o bande magnetiche, si limita di solito alla richiesta da parte del sito del numero di carta di credito e della relativa data di scadenza. E’ così che i pirati informatici (o dipendenti infedeli del sito Internet) possono acquisire i numeri della carta attraverso un’intrusione telematica. Per ridurre i rischi di frode è quindi consigliabile in primo luogo far sì che la propria carta venga maneggiata dal minor numero di persone possibile e in secondo luogo è opportuno effettuare spese su Rete Internet utilizzando siti conosciuti o che abbiano un minimo di credibilità sia per quanto riguarda il prodotto venduto, che la solidità del marchio”.
Per evitare le truffe on line, spesso celate da annunci ghiotti, la Polizia ha stilato alcuni consigli utili per non cascare nella trappola dei truffatori.
Eccoli:
i siti dediti al commercio elettronico utilizzano protocolli di sicurezza che permettono di identificare l’utente (il più diffuso è il Secure Socket Layer – SSL), e impediscono l’accesso, casuale e non, ad altri utenti. A tal proposito basta verificare se durante la transazione in basso a destra della finestra compare un’icona con un lucchetto che sta a significare che in quel momento la connessione è sicura. Evitare di fornire troppe informazioni personali o relative al proprio conto corrente all’interno di un sito, le transazioni per andare a buon fine necessitano solamente del numero della carta di credito e relativa scadenza. Fare uso delle varie soluzioni di home banking, messe a disposizione dalle banche, per controllare quasi in tempo reale il proprio estratto conto, così da bloccare tempestivamente la carta qualora si disconoscessero delle spese addebitate.
Verificare con attenzione gli estratti conto segnalando immediatamente alla società emittente ogni transazione sconosciuta. Altre utili informazioni possono essere acquisite visitando il sito della Polizia delle Comunicazioni https://www.commissariatodips.it/