Pubblicato il: 20/11/2017 alle 16:16
Momenti di grande emozione all’Istituto Mattei di Gela al convegno organizzato dal Kiwanis Club sul delicato tema "Emergenza bambini migranti in Italia: dal primo soccorso all'accoglienza e all'inclusione" che si è svolto questa mattina. Dopo i saluti del Presidente del Kiwanis Club di Gela, Maurizio Gallenti, del Dirigente Scolastico, Agata Gueli e dell’Assessore alla pubblica istruzione Licia Abela sono intervenuti Francesco Pira, Sociologo e docente di comunicazione all'Università di Messina, Antonia Maganuco, Dirigente psicologo del Consultorio 2 di Gela- Asp Caltanissetta e Margherita Chiara Ragonesi, Psicologa dell'Organizzazione italiana psicologia delle migrazioni OIPSIM e Graziana Cannadoro, avvocato. Molto toccante la testimonianza di minori non accompagnati ospiti della Comunità di Sant’Egidio. Tutte molto apprezzate le relazioni applaudite dai soci del Kiwanis presenti e dalle studentesse e dagli studenti delle terze medie del Mattei.
“Quando parliamo di bambini migranti – ha detto nel suo intervento aprendo i lavori il sociologo Pira – abbiamo il dovere di considerarli essere umani e non numeri. Persone che spesso senza genitori o familiari approdano nelle nostre coste per fuggire dalle guerre o dalla fame e che approdano nel nostro paese per essere formati e vivere un’esistenza decente. La rappresentazione sui media e sui social delle loro storie spesso non aiuta a comprendere fino in fondo il dramma di alcune esistenze”.
Molto articolato anche l’intervento della Dirigente psicologo dell’Asp Maganuco che ha affrontato le nuove frontiere dell’assistenza sanitaria per i minori che approdano in Sicilia e che arrivano poi a Gela. “Siamo chiamati a fornire loro l’adeguata assistenza prevista dalla legge con presidi appositi”.
L’altra psicologa la giovane Margherita Chiara Ragonesi ha rilevato quanto i “minori stranieri non accompagnati possono costituire per la nostra società una vera risorsa. Ma spesso sono provati e vulnerabili”.
L’avvocato Cannadoro ha aperto il suo intervento raccontando una storia di un ragazzo africano che ha avuto come suo studente in un Istituto Superiore della città e poi si è soffermato sulla nuova legge che tutela i minori migranti.
Poi la toccante testimonianza dei ragazzi africani ospitati a Gela. In italiano, inglese e francese hanno narrato storie terribili di sofferenze e guerre. Hanno detto che l’Italia rappresenta per loro un luogo di pace, per studiare, crescere e vivere nella legalità.