Pubblicato il: 06/06/2014 alle 09:59
Stop provvisorio alla vendita per tre panifici di Gela dopo la scoperta di irregolarità igienico-sanitarie, fiscali e di una serie di violazioni della normativa sul lavoro. La sospensione è scattata dopo una serie di ispezioni da parte di pattuglie interforze composte da carabinieri, vigili urbani, poliziotti, finanzieri e ispettori del lavoro che si sono avvalsi del supporto dei militari del Nucleo antisofisticazioni e Sanità. Una panetteria che era già stata sequestrata e non aveva rispettato il divieto di sospensione e ora definitivamente sono stati rinvenuti alimenti in cattivo stato di conservazione. Contestualmente è scattato il sequestro di 350 chili di pane.
In un altro forno di Gela, finanzieri e vigili urbani hanno riscontrato la presenza di due dipendenti, uno dei quali assunto regolarmente e l'altro no. In questo caso è stata disposta la sospensione dell'attività imprenditoriale per illecito collocamento di manodopera poiché i dipendenti irregolarmente assunti superavano il 20 % del totale dei lavoratori, in particolare un irregolare su due lavoratori. Al titolare del panificio sono state irrogate sanzioni previste per il lavoro nero, 3900 euro di maxi sanzione, 1950 euro per la riapertura dell'attività e 250 euro per la mancata consegna della lettera d'assunzione. Un quintale di pane è stato sequestrato in mattinata dalla Guardia di Finanza a Gela in un panificio che era stato chiuso nei giorni scrsi dopo una verifica da parte dei carabinieir del Nas e degli ispettori sanutari per gravi carenze igienico-sanitarie e strutturai. Il giro di vite delle forze dell'ordine punta al rispetto dei consumatori relativamente delle norme igienico sanitarie così come il fronte dei controlli riguarda anche il settore fiscale, frenando così i prezzi concorrenziali per imporsi sul mercato anche ammortizzando i costi di produzione. FOTO ARCHIVIO