Pubblicato il: 26/06/2018 alle 17:02
Si è conclusa con una cerimonia la diciottesima edizione del premio la “Gorgone d’Oro”. Sul podio il poeta Andrea Accaputo di Avola con “Un pugno di coriandoli”, mentre al secondo posto si è classificato Umberto Druschovic di Aosta. Per la sezione Libro edito si sono classificati il poeta Paolo Butti di Figline Valdarno (FI) per il libro “Nel fuoco vivo dell’amore”, e la poetessa Antonella Montalbano di Sciacca per il libro “Il tutto o il nulla”.
Il premio della Cultura “Salvatore Zuppardo” è andato a Sebastiano Burgaretta che ha sottolineato come “quando c’è poesia c’è bellezza, libertà, bontà”. Nell’ambito della Gorgone d’Oro anche la settimana edizione del “Premio speciale don Giulio Scuvera” attribuito all’arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice.
“Avete conosciuto don Giulio nella vostra realtà come amico di Dio sapendo cogliere le ansie e le gioie della comunità. Questa è una terra che deve dire una parola forte a tutta l’Europa – ha detto nel corso del suo intervento -. Si è figli di una grande famiglia. Innalzare barriere significa adire una via che non può portare gioia e condivisione ma pianti, lutto e divisione e violenza, una parola che deve essere cancellata dalla vita degli uomini”.
Per il giornalismo premio ad Andrea Lodato del quotidiano “La Sicilia”. Sul palco ha ribadito “quanto la bellezza può salvarci. E la Sicilia è bellissima ma sfregiata. Allora dobbiamo produrre qualcosa in più per salvaguardare le nostre realtà. E per questo il mondo della cultura e della comunicazione hanno una responsabilità non indifferente perché non si giochi sulla pelle degli ultimi”.
Tra i premi speciali, assegnata “La Gorgone d’Oro per la pace” a Lucia Andreano per il libro “A mani nude”, la storia di un immigrato oggi ceramista a Caltagirone. “Questa storia è la storia di speranza che illumina questi momenti in cui sembra tutto disperato”.
A Manuela Ventura, la Teresa Strano in ‘Questo nostro amore’ su Rai Uno invece ‘La Gorgone d’Oro per il teatro’. “Quando lavoro cerco di portarmi dentro il bagaglio di emozioni e di incontri come quello di questa sera – ha detto -. Cerchiamo dentro il tessuto umano delle emozioni e questo primo mi gratifica”.
Quest’anno, infine, è tornato il premio “Ignazio Buttitta” andato a ragusano Peppino Burgio che ha sottolineato come “il dialetto deve tornare di moda, dobbiamo salvaguardarlo”. “La crisi ci svegli da un mondo che tende ad appiattirci e per questo la cultura ha una grande responsabilità”.
Alla cerimonia, impreziosita dalla chitarra di Alfonso Sferrazza, per la regia di Mike Licitra, sono intervenuti anche i presidenti delle due giurie Emanuele Aloisi di Zaccanopoli e Sarah Zappulla Muscarà dell’Università di Catania oltreché la professoressa Lina Orlando che da anni segue il premio di poesia e gli ex presidente del centro culturale Ignazio Giudice è Linda Zuppardo.
“Questo premio – ha detto la studiosa pirandelliana di Catania – che oggi diventa maggiorenne dimostra che la cultura può essere da volano per un territorio non soltanto per il rilancio etico e sociale ma anche turistico ed economico. Con questa cerimonia, riconosciamo a personaggi della letteratura, del giornalismo, del teatro talento e bravura”.
Nel corso della serata, alla quale ha preso parte Pippo Vitale siniscalco dei Cavalieri dei Templari di Cristo, è stata presentata “Un pugno di coriandoli”, la 18esima antologia a cura di Andrea Cassisi ed Emanuele Zuppardo con prefazione di Mons. Rino La Delfa, docente alla facoltà teologica di Palermo.
La cerimonia del premio nazionale, promosso dal Centro di Cultura e di Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo”, diretto da Andrea Cassisi, si è svolta sabato scorso al Teatro Antidoto di Gela, alla presenza di tutti i premiati e di numerosissimi poeti italiani.