Gela come nel Far West, dove si ritorna nuovamente a sparare per strada per vecchi rancori e questioni personali. Questa volta, a rimanere ferito è stato un catanese di 30 anni, Francesco D’Amico. L’uomo è stato raggiunto da un proiettile ad una coscia. Immediatamente è stato trasferito in ospedale. Le sue condizioni per fortuna non sono gravi. Secondo i sanitari, intervenuti per prestare le prime cure mediche, se la dovrebbe cavare con pochi giorni di prognosi.
La sparatoria si è verificata poco prima delle 19.30 nel quartiere Stazione Vecchia, nei pressi di un bar. La vittima si trovava sul marciapiede adiacente il bar e stava discutendo animatamente con altre persone. Pare che il gruppetto discutesse di questioni passionali, di una vicenda legata ad una ragazza. Fra una parola e l’altra, la discussione nel gruppetto di conoscenti, pare legati fra loro da un vincolo di parentela, sono iniziate a volare parole pesanti fino a quando qualcuno ha perso la calma e dalle parole si è passati ai fatti. A quel punto, il gruppetto avrebbe iniziato a darsele di santa ragione, fino a quando qualcuno, avrebbe tirato fuori una pistola esplodendo all’indirizzo del catanese alcuni colpi di pistola, ma solo per intimorirlo, solo per fargli paura e non con l’intenzione di ucciderlo.
Infatti la vittima, ha riportato solo una ferita di striscio ad una coscia. A terra sono rimasti tre – quattro bossoli. Subito dopo la sparatoria, il gruppetto ha fatto perdere le proprie tracce.
Sul posto è intervenuta immediatamente una volante della polizia e una pattuglia dei carabinieri. Le indagini sono condotte dagli agenti del commissariato di Gela. E’ possibile che le persone coinvolte nella rissa e poi l’autore materiale del gesto, siano state riprese dalle immagini del sistema di video sorveglianza appartenente al bar. Gli inquirenti infatti, hanno già acquisito le immagini per tentare di ricostruire l’esatta dinamica di quanto è successo e risalire al presunto autore materiale del gesto, anche se vi sarebbe già una persona sospettata.
La polizia, non appena giunta sul posto, ha iniziato ad interrogare avventori del bar e passanti. A quell’ora il bar era molto frequentato. Quindi è possibile che qualcuno possa fornire il proprio contributo per le indagini. (Donata Calabrese, Giornale di Sicilia)