“Non è con le intimidazioni, le minacce e l’uso di taniche di benzina che si riuscirà a far abbassare la testa ai commercianti gelesi”. Questo il messaggio, rivolto a chi nell’arco di 24 ore ha raso al suolo un bar e uno stabilimento balneare e ha poi tentato di bruciare un altro esercizio commerciale. Gela questa mattina si è data appuntamento al lungomare, davanti al b cool beach, un lido devastato dalle fiamme per dire basta agli attentati incendiari.
In tanti hanno aderito alla manifestazione organizzata dalle associazioni datoriali. In molti indossavano una maglietta con l’hashtag vertenza Gela ma il filo conduttore della manifestazione è stato Gela è nostra. Poi tutti in coro: la mafia fa schifo. Sul palco si sono alternati esponenti delle associazioni datoriali giunti a Gela anche da altre province e molti studenti. E al termine della manifestazione la parola è passata ai titolari delle due attività distrutte dalle fiamm. "Noi – hanno detto – da qui non ce ne andremo. Siamo pronti a ricominciare”