Pubblicato il: 05/06/2018 alle 17:34
I due amministratori comunali, sono accusati di abuso d’ufficio per l’emergenza rifiuti scoppiata a Gela oltre due mesi fa. Gli altri due sono stati emessi nei confronti del dirigente del settore Ambiente e di un esponente dell’azienda che si occupa del servizio di raccolta. Secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Gela e coordinate dalla Procura, diretta dal Procuratore Fernando Asaro, il Comune nel mese di marzo non ha provveduto a saldare alla Tekra le relative fatture per il servizio reso alla città, determinando una vera e propria emergenza igienico sanitaria. La giunta per far fronte ai costi del servizio e in particolare ai cosiddetti servizi aggiuntivi garantiti dalla Tekra sin dal 2014 e il cui costo si aggira sui tre milioni di euro l’anno oltre ai 7 milioni di euro necessari annualmente per garantire il “porta a porta”, ha chiesto al consiglio comunale, agli inizi di aprile, l’approvazione del piano economico finanziario in cui era previsto un aumento della Tari del 45%. Al netto rifiuto del consiglio, l’amministrazione ha risposto tagliando il servizio relativo ai costi aggiuntivi che – fra l’altro – nel corso degli ultimi quattro anni hanno determinato debiti fuori bilancio per circa 10 milioni di euro. Il sindaco Messinese ha ammesso che "nel servizio ci sono delle criticità", ma ha anche denunciato che "qualcuno fa finta di non vederle".