Pubblicato il: 14/07/2014 alle 08:48
Gela resta nella provincia di Caltanissetta. Il referendum non ha raggiunto il quorum del 50% 1 dei partecipanti e in città è saltata la prima esperienza di partecipazione popolare a scelte di appartenenza territoriale. Gli elettori erano chiamati a pronunciarsi con un Sì o con un No, sull'adesione al libero consorzio di comuni di Catania, abbandonando definitivamente la vecchia provincia di Caltanissetta. Ma alla chiusura dei 71 seggi della città hanno votato solo 23.725 elettori pari al 36,14% degli aventi diritto che erano quasi 68 mila persone. Scontato e di poco valore il risultato che ha sancito la vittoria dei Sì con il 99,9%. In generale hanno votato più uomini che donne.
Assente dalla competizione elettorale la voce dei partiti politici. In prima linea solo movimenti estemporanei e amministratori a titolo personale. I cittadini, disertando le urne, hanno vanificato la delibera con cui il consiglio comunale di Gela aveva sancito, all'unanimità, l'adesione cittadina al libero consorzio di comuni etneo. Ma la pesante situazione economia ed occupazionale determinatasi al petrolchimico con la decisione dell'Eni di revocare gli investimenti annunciando dismissioni, ha distratto i gelesi verso altre tematiche più urgenti.
Profonda delusione e amarezza tra i componenti del “Comitato per lo sviluppo dell'area gelese”, diretto da Filippo Francone, che lavorava da anni a un risultato positivo, prima con la ricerca di adesioni di comuni limitrofi a una potenziale nuova provincia regionale, poi con la presentazione della prima proposta di legge su iniziativa popolare (bocciata dall'Ars in commissione), infine con gli strumenti messi a disposizione dalle recente legge regionale di riforma delle province siciliane.