Pubblicato il: 25/01/2016 alle 09:32
Dalle 4 di stamani, al'inizio del settimo giorno di protesta, i lavoratori dell'indotto del petrolchimico di Gela hanno intensificato la lotta bloccando i turnisti della raffineria e il personale tecnico e amministrativo di Enimed, che gestiscono ricerche petrolifere e pozzi di estrazione. Non entra e non esce nessuno. I dimostranti, inoltre, hanno iniziato a presidiare l'ingresso della stazione di rilancio del gas libico che arriva in Sicilia attraverso il metanodotto sottomarino Greenstream. Lo avevano annunciato sabato scorso, mentre i più arrabbiati pretendevano che non ci fosse un picchettaggio ma un blocco vero e proprio di uomini e mezzi per chiudere così il passaggio del metano destinato a Germania e Francia. Oggi, alle 16, a Palermo, il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, coordinerà un tavolo tecnico convocato per determinare il possibile ricorso alla cassa integrazione in deroga per le maestranze gelesi. Vi partecipano Eni, sindacati confederali, prefetto di Caltanissetta e funzionari regionali.